Paradossi
Alessandro Sallusti e i virologi censurati, la bordata: "In tv Toninelli e Claudio Borghi, ma la gente che ha studiato no?"
Parlare male della classe politica è come sparare sulla Croce Rossa, facile e a colpo sicuro. Chi lo fa di solito viene accusato di qualunquismo, populismo e disfattismo. C’è del vero, perché il movimento anti casta, nato sull’onda del clamore del libro “La casta” scritto nel 2007 da Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, e approdato in Parlamento pochi anni dopo con la divisa dei Cinque Stelle, si è dimostrato più incapace, inaffidabile e arraffatutto di chi lo aveva preceduto.
Il tuo browser non supporta il tag iframe
Detto questo ci sono delle volte in cui non ci si può trattenere dal prenderla di mira, anche la comprensione ha un limite. Ieri la Camera ha deciso che i deputati potranno entrare in Aula solo se muniti di Green pass (cosa logica avendo loro approvato che noi dobbiamo andare al lavoro nelle medesime condizioni) ma con una variante rispetto ai comuni mortali: quei deputati che per avere il via libera sceglieranno la strada del tampone non dovranno pagare l’esame, che gli sarà rimborsato dalla cassa mutua, la quale tecnicamente si pagano loro ma pur sempre con soldi nostri.
Ora, un tampone costa 15 euro e ha validità per 48 ore. I deputati, ben che vada, di giorni ne lavorano quattro alla settimana. Totale: 120 euro al mese, cifra rilevante per chi guadagna 1200 euro, irrisoria per chi, come loro, viaggia attorno ai 15mila netti più benefit. “Onorevoli scrocconi”, titoliamo. Ma avremmo potuto fare anche “Onorevoli barboni” oppure “Onorevoli buffoni” che il senso forse era più chiaro. Oltre un certo reddito uno,io per primo, il tampone se lo deve pagare e non scaricare sugli istituti di previdenza o sulla collettività. Ma si sa, il Parlamento nelle ultime legislature da luogo della classe dirigente si è trasformato in un coacervo di mediocrità e stipendificio per falliti.
Ma non solo. Gli stessi onorevoli ora vogliono vietare a virologi e medici di andare liberamente in tv. La babele della scienza è in effetti fastidiosa e a tratti pericolosa però, in quanto a limitazioni di libertà, direi che abbiamo dato a sufficienza. Anche perché se giustamente possono andare in tv Toninelli e Borghi non vedo perché no Bassetti o la Capua. Gente che almeno ha studiato.