Subito scontro
Pietro Senaldi, l'effetto-Euro 2020? Già finito: ddl Zan e giustizia, si torna alla rissa continua
I contagi in Francia salgono, il presidente Macron va in televisione e annuncia forti restrizioni per chi non si è vaccinato e in un giorno un milione di persone prenota la prima iniezione, al ritmo di ventimila al minuto. La minaccia di non poter più viaggiare in treno, andare al ristorante o al cinema fa più paura degli eventuali effetti collaterali della profilassi e del rischio di ammalarsi e finire in ospedale, strettamente collegati alla mancata immunizzazione. Anche in Italia i contagi stanno aumentando. Balliamo da qualche giorno intorno all'indice Rt 1, un nuovo positivo fa ammalare un'altra persona; se la cifra cresce, riesplode l'epidemia. La ragione sta nel fatto che il 30% delle persone, per timore, diffidenza, pigrizia, non si è mai vaccinata né è ragionevole pensare che lo farà a breve, perché immunizzarsi ora significa dover fare il richiamo in pieno agosto. Risultato: i centri vaccinali non sono più affollati e il governo teme che il virus rialzi la testa prima che milioni di italiani che hanno rimandato all'autunno l'iniezione la ritrovino. Per questo il generale Figliuolo ieri ha annunciato che forse ci conviene imitare l'esempio di Macron e prevedere una serie di limitazioni della libertà a chi si ostina a sfidare il Covid. Lo scopo è evitare di essere costretti, in autunno, a tornare a limitare, pesantemente, le libertà di tutti.
Apriti cielo, si è scatenato il solito dibattito contro l'uomo in divisa che ci vuole tutti sull'attenti. Il miracolo dell'Europeo vinto è durato solo 24 ore. La concordia nazionale e la retorica della ripartenza hanno già lasciato il passo alle tensioni che attraversano la politica. Per la legge anti-omo Pd e centrodestra si mettono le dita negli occhi in Parlamento, i magistrati hanno già iniziato a sabotare la riforma Cartabia con i loro ruvidi avvisi, Salvini e Meloni, mai così d'accordo da mesi, hanno mandato a stendere il commissario al Covid che pensa di stare all'Eliseo e non nel bordello Italia, citazione dantesca. Si avvicina agosto, inizio del semestre bianco, periodo in cui non si può andare al voto neppure se dovesse crollare il mondo e tutti si agitano. Perfino gli uomini di Draghi vengono lambiti.
Naturalmente, non c'è un politico che ragioni in base ai dati e la confusione regna sovrana. Lunedì il ministro Speranza, passato da disperante a disperato, aveva negato agli azzurri del calcio, ricevuti al Quirinale da Mattarella, il rito del trionfo, con il pullman scoperto che gira tra la folla per le vie della Capitale, come ai tempi dei condottieri romani. Poi sulla ragion di Stato ha prevalso la ragione e Draghi ha zittito il suo ministro della Salute, concedendo ai nostri campioni di ricevere il tributo della folla. Debole con i forti e forte con i deboli, Robertino ha rinculato. "Notti magiche, inseguendo il Covid" ha titolato il Fatto Quotidiano, che ha preso la vittoria della nostra squadra peggio degli inglesi. Da sinistra il governo è considerato troppo morbido sui divieti, da destra troppo rigido. La politica è tornata a usare il virus come terreno di scontro. Il sospetto è che il peggio sia da venire.
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