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L'aria che tira, Pietro Senaldi contro Roberto Speranza: "Un comunista che ci condanna a non avere una vita"
Pietro Senaldi è stato ospite nello studio de L’aria che tira, la trasmissione in onda tutti i giorni su La7 e attualmente condotta da Francesco Magnani al posto di Myrta Merlino. Il direttore di Libero è partito dalla vicenda del giorno, ovvero dal pasticcio combinato dal governo presieduto da Mario Draghi sui viaggi all’estero mentre sul suolo italiano non è consentito spostarsi, per esporre il suo giudizio sul ministro Roberto Speranza.
Il quale in precedenza da Magnani era stato definito un pedagogo, ma Senaldi è stato di tutt’altra opinione: “Secondo me lui non è un pedagogo, ma un comunista, come d’altronde ha sempre detto. Nel suo libro sul Covid che non è mai stato pubblicato ha detto che l’epidemia era una grande occasione per la sinistra, che avrebbe dovuto riformarsi. Invece qui si è capito che finché c’è Speranza non c’è più vita. Poi sul caso specifico non vedo perché se uno va all’estero rischia di contagiarsi di più che in Italia, dove siamo tra quelli messi peggio”.
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Magnani gli ha fatto notare però che il provvedimento sui viaggi all’estero è stato avallato anche da Mario Draghi: “Io credo che il premier utilizzi in parte Speranza come un bersaglio. Per qualsiasi provvedimento antipatico del governo c’è Speranza che è lieto di assumersene la responsabilità. I politici si danno dei ruoli, lui fa quello dell’uccello del malaugurio ed è contento di farlo, anche perché magari poi capitalizzerà”.