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Vittorio Feltri e l'amara riflessione sul M5s: "Spaccato? Tanto a Draghi non importa nulla"

I Cinque Stelle sono ormai un Movimento allo sbando. A decretarne la fine politica l'ondata di espulsioni arrivate dopo i "no" al governo di Mario Draghi. Un dettaglio che non intimorisce il nuovo premier. Il motivo? Lo spiega Vittorio Feltri. "Il M5S si è spaccato - cinguetta -, ma a Draghi non gliene importa nulla. Perché nulla cambia". E infatti non è una novità. Quanto riportato dal direttore di Libero altro non è che la punta dell'iceberg. Nei giorni scorsi sono stati 15 i grillini al Senato messi alla porta e 21 quelli alla Camera dei deputati. Per non parlare dell'addio del più ribelle tra i riottosi: Alessandro Di Battista. Il delfino di Beppe Grillo ha lasciato il Movimento proprio per il suo sostegno all'ex banchiere. 

 

 

Tante le indiscrezioni che davano i grillini intenzionati a dar vita a un nuovo partito. Una forza anti-Draghi che coinvolgesse tutti i ribelli e che avesse a capo proprio Dibba. Eppure poche ore fa è arrivata la quasi smentita del diretto interessato. Di Battista ha voluto mettere le cose in chiaro con una diretta Instagram nella quale ha ribadito forte il suo "no". "Draghi - ha fatto sapere - per me è l’antitesi rispetto a determinate idee sullo stato sociale e sull’attenzione al piccolo, alle piccole imprese. Se poi dovesse convertirsi a quanto è maggiormente colpito in questo periodo bene venga, ma io non mi fido".

 

 

E sulle eventuali divisioni interne: "Non sto capitanando correnti o scissioni o fondando partiti. Mi sto dedicando da fuori a portare avanti determinate battaglie che erano del Movimento Cinque Stelle. Io non ho cambiato idea". Insomma, una mezza smentita che comunque - a detta di Feltri - non inciderà sul sonno del nuovo presidente del Consiglio.