Fuori tutto

Sergio Mattarella, l'attacco di Paolo Becchi: "Sempre per la sinistra e contro Salvini, il libro che racconta gli ultimi due anni"

Paolo Becchi

Per chi volesse farsi un'idea di tutto quello che è successo in questi due anni e mezzo di governi Conte I e Conte II e del modo in cui ha agito il Presidente della Repubblica, il nuovo libro di Paolo Armaroli è un testo davvero utile, direi indispensabile. Conte e Mattarella. Sul palcoscenico e dietro le quinte del Quirinale, pubblicato da La Vela, è un libro di 252 pagine fitte, con tanto di indice dei nomi, scritto in forma di racconto sulle istituzioni e quindi di agevole lettura, ma al contempo ricco di notizie e di particolari della nostra storia repubblicana. Il suo autore unisce il dono della scrittura del giornalista di un tempo alla sapienza del giurista che nel corso degli anni (e sono ora 80) ha accumulato esperienze sia nell'attività accademica sia nell'attività politica.

Mi fa piacere constatare che anche un giurista con grande esperienza parlamentare, membro della Bicamerale D'Alema per le riforme costituzionali, sia giunto a criticare - nel libro - l'uso indiscriminato dei Dpcm con cui si sta gestendo - peraltro in modo fallimentare - l'emergenza sanitaria. Condivido anche l'idea che Mattarella in questo caso abbia aperto "l'ombrello solo a metà", a protezione del Presidente del Consiglio. Peraltro almeno una volta, il 25 aprile del 2020, il Quirinale l'ombrello lo aprì del tutto, ma fu, se male non mi appongo, l'unica volta e credo, con Armaroli, che "dietro le quinte" Mattarella abbia cercato di frenare una prassi pericolosa che almeno inizialmente aveva posto il parlamento in letargo e tutte le decisioni venivano prese "dall'uomo solo al comando". Giusto quindi l'aver cercato di frenare questa deriva, ma credo che sia il caso di avanzare alcune critiche rispetto al ruolo che Mattarella sul "palcoscenico e dietro le quinte" ha esercitato in questi anni e a differenza dell'autore del libro ritengo che il Capo dello Stato le "colonne d'Ercole" in almeno due occasioni le abbia superate. Sul "palcoscenico" Mattarella c'è stato sul caso Savona al tempo del Conte I.

 

 

Tutto regolare e normale secondo Armaroli. Sicuro? Partiamo dal "sacro testo". Art. 92 della Costituzione, secondo comma: «Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri». Egli può certamente consigliare il Presidente del Consiglio, ma non può impedire al Presidente del Consiglio di scegliersi un ministro. Il veto su Savona ministro dell'Economia è stato illegittimo. Punto e a capo. "Dietro le quinte" è avvenuto - a mio modestissimo avviso - qualcosa di ancora più grave. Agosto 2019: Salvini, dopo aver aperto la crisi di governo, offrì a Di Maio la presidenza del Consiglio per fare un nuovo governo giallo-verde. Di Maio, a differenza di quello che crede Armaroli, accettò. Il 25 agosto, nella mattinata, Salvini chiamò Mattarella, ma all'improvviso il giorno dopo Zingaretti aprì a Conte «con la sola certezza di trovare una volta di più nel presidente della Repubblica l'equilibrio e la saggezza necessarie a governare un passaggio tanto delicato. Dunque, noi non ci siamo sottratti». Insomma, a me pare che Mattarella sul "palcoscenico e dietro le quinte" ne abbia fatte di cotte e di crude: il Conte II è una sua "costruzione". Occhio però presidente, ora il premier potrebbe aspirare a prendere il suo posto...