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Pietro Senaldi, il sospetto sul caso-Fontana: "Quando si aggiunge il contorno ad un attacco significa che da sola l’accusa non regge"

"Io se il vaccino c'è, lo faccio subito". Pietro Senaldi, in collegamento con Radio Radio, parla di coronavirus. È sua infatti l'intervista a Piero Di Lorenzo, presidente dell’Irbm, nella quale l'esperto ammette i risultati promettenti sul cosiddetto ChAdoxl, il vaccino anti-Covid. “Penso che i tempi sono stati molto stretti ma non deve stupirci questo - spiega il direttore di Libero -. Dopo diciotto anni di studi sui coronavirus, si sono unite un po’ di esperienze del passato. Per quanto riguarda il prezzo, non c’è intenzione di speculare e le aziende farmaceutiche puntano solo ad un ritorno di immagine. Detto questo, tutti gli scienziati del mondo si sono mobilitati".

 

 

Poi il coronavirus si è dimostrato una vera e propria batosta. Sarebbe sbagliato, secondo Senaldi, "vedere il lato economico pensando a chi ci può guadagnare. C’è gente molto seria che ne sa più di me in medicina e ci credo". Ma il pensiero va quasi automaticamente alla vicenda che sta travolgendo il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana. "L’idea che mi sono fatto - conclude il direttore - è che quando si aggiunge il contorno ad un attacco all’uomo-governatore Fontana significa che da sola l’accusa non regge. Mesi fa sembrava un cretino quando per primo si era messo la mascherina, oggi se non te la metti prendi una multa”.