Il caso
Veronica Gentili a Mediaset nonostante gli insulti a Silvio Berlusconi: "Strano, no?"
Strano, no? In qualsiasi parte del mondo se una lavoratrice ricopre di insulti il fondatore e azionista (indirettamente) di riferimento dell'azienda per cui presta la propria professionalità, raramente rimane lì sorridente al proprio posto... Veronica Gentili, l'abbiamo raccontato in questi giorni con gli articoli di Alessandra Menzani e Azzurra Barbuto, ha speso una parte della propria vita a scrivere contumelie nei confronti di Silvio Berlusconi. Parole abbastanza definitive: «Industriale mitomane», «puzzolente», «pieno di botulino», «venditore di sogni», «insaziabile vampiro», «osceno», «cavaliere di plastilina», «lungimirante Babbo Natale che sa come comprare le donne».
Eppure anche ieri sera la signora Gentili è andata in onda su Rete4 con Stasera Italia. Strano, no? Un conto sono i giudizi politici... E ci mancherebbe che un'azienda come Mediaset, la «tua scelta libera», vada a sindacare sulle opinioni dei propri giornalisti o conduttori. Sarebbe illiberale e contraria ai principi del fondatore del gruppo, nonché leader di quella Forza Italia tanto invisa al volto di Rete4. Però è singolare che la dirigenza del Biscione continui a mandare in prima serata una figura cui palesemente stava sul gozzo il Cavaliere. Se la Gentili criticasse Berlusconi per le sue opinioni sul fondo salva-Stati, sul garantismo, sulle riforme fiscali, nessuno dovrebbe permettersi di puntare il dito.
Ma dire che le «gesta erotiche» dell'ex presidente del Consiglio «sono degne di un porno di serie B», è forse un boccone troppo amaro da mandare giù per la classe dirigente di Segrate, che fra l'altro è composta da persone vicinissime, se non da parenti, dello stesso Berlusconi. Ricordiamo tutti gli interventi di Marina dalle pagine del Corriere della Sera, sempre in prima fila per attaccare chi gettava fango sul padre. Contro chiunque osasse mettere il naso dentro le faccende private del leader azzurro. Ecco, una di quelle è proprio la Gentili, la quale magari avrà cambiato idea in questi anni. Può capitare.
La coerenza per molti non è una virtù e comunque ognuno è libero di pensarla come vuole. Ma farsi stipendiare dall'azienda messa in piedi da un «sapiente incantatore» è quanto meno strano, no? Non è l'unica incoerente comunque. Parecchi politici e scrittori antiberlusconiani hanno pubblicato fatiche letterarie con la Mondadori. D'altronde il cuore di Silvio è grande e - come ha sempre ripetuto il Cav - «l'amore vince sempre sull'odio». Certo che ci vuole un pelo...