Il direttore

Vittorio Feltri su Indro Montanelli: "I teppisti che lo attaccano tacciono sulla bimba di Maometto"

Vittorio Feltri

Non mi sorprende che la polemica su Indro Montanelli non finisca più sui giornali e in televisione. Semmai stupisce che sia iniziata ad opera di alcuni teppisti che hanno deturpato la statua dedicata al grande giornalista. Cui si rimproverano fatti avvenuti circa 75 anni orsono. Vogliamo almeno dire che per dare il via alle accuse rivolte allo scrittore principe i suoi nemici non sono stati molto tempestivi? Si sa da sempre, per sua stessa ammissione, che Montanelli, ufficiale spedito in Africa, ebbe laggiù un matrimonio con una ragazzina acquistata sul mercato delle spose, secondo i costumi locali, dalla quale ebbe addirittura un figlio, il che dimostra che lei, nonostante l'età, non era proprio una bambina, essendo già pronta a concepire e a partorire.

 

 

Intendiamoci, io, che nel Continente nero sono stato una volta per lavoro e non ebbi tempo per distrazioni sessuali, non mi sarei mai accoppiato con una fanciulla poiché ciò mi fa orrore. Ma non afferro per quale motivo vari cretinetti si siano accorti soltanto ora che Indro ebbe l'orrenda esperienza, benché egli ne avesse dato spontaneamente notizia allorché era in vita. Il fatto è che processare i morti non è una operazione apprezzabile, anche perché le salme non hanno facoltà di difendersi pertanto chiunque le può impunemente insultare. Mi pare che su questo punto non ci sia da discutere, i defunti vanno lasciati in pace, non sono in grado di reagire.

E invece assistiamo a una aggressione a Indro, violenta come gli attacchi che egli ricevette allorché fondò e diresse per un ventennio il Giornale, il foglio più anticonformista del secolo scorso, ostile alle mode ideologiche dell'epoca, odiato dalla sinistra al punto che essa si accanì su Montanelli dipingendolo come un orco. La musica cambiò quando questi lasciò la sua creatura cartacea in contrasto con Silvio Berlusconi. All'improvviso i progressisti adottarono Indro e lo trasformarono in una propria icona. Un brusco quanto ridicolo cambiamento di rotta. Questa è storia. Adesso che il Cavaliere è tramontato e Indro è stato sotterrato è ricominciato il bombardamento contro l'illustre penna e il suo monumento. I bombardieri hanno rivangato il passato remoto, attribuendo all'immenso cronista addirittura uno stupro che tale non fu. Si trattò di un pessimo esercizio in voga (tuttora) in Africa, detestabile fin che volete ma avvenuto in un contesto che non lo condannava. Tra l'altro nessuno ricorda che Maometto a sua volta si unì a una bimba non ancora adolescente, imitato poi dai suoi eredi islamici che nessuno deplora. Non è giusto prendersela con uno e assolvere tutti gli altri.