La previsione
Vittorio Feltri contro Conte e Pd in difesa della Lombardia: "Fontana insultato e triturato, ma volete sapere come finirà?"
Il governo e i suoi tecnici scientifici scoprono l'acqua calda: dicono che la Lombardia sarà l'ultima regione a liberarsi dal Covid. Ovvio, essendo stata la più colpita in termini numerici dal virus, impiegherà più giorni a risanarsi, ma non per questo va discriminata e colpevolizzata. La densità abitativa di questa terra non ha eguali in Italia, pertanto ha dovuto affrontare problemi gravi, ma lo ha fatto in modo egregio benché pochi le riconoscano di aver agito con abilità e diligenza. Siamo arrivati al punto che il governatore Fontana e l'assessore Gallera sono finiti sotto inchiesta giudiziaria, sospettati di non aver dichiarato zona rossa Alzano e Nembro, all'imbocco della Valle Seriana, quando toccava all'esecutivo fare ciò.
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Il procuratore facente funzioni, Maria Cristina Rota, ha riconosciuto non solo la innocenza dei due amministratori, ma ha sottolineato che era compito del governo isolare i due comuni allo scopo di ridurre i rischi di contagio. Ma guarda caso, la maggioranza dei giornali non ha dato grande rilievo alla notizia, liquidandola in poche righe. È l'ennesima dimostrazione dell'ostilità che si è accesa ultimamente nei confronti della Lombardia per motivi che sfiorano il razzismo, senza contare il desiderio della sinistra di impadronirsi politicamente della regione pilota del Paese. Adesso si tratta di vedere se quanto dichiarato dalla signora Procuratore resterà lettera morta o se i meccanismi della Giustizia coinvolgeranno il premier Conte e la sua struttura, al fine di fare definitiva chiarezza su un caso che ha scatenato polemiche feroci. Ce lo auguriamo, anche se non siamo ottimisti in questo senso.
Il povero Fontana in particolare è stato oggetto di insulti, è stato addirittura messo nel tritacarne senza un vero perché. Qualcuno dovrebbe almeno scusarsi con lui visti gli esiti degli accertamenti, ma temiamo che gli scandalosi attacchi verso il governatore continueranno senza requie perché la Lombardia fa gola alla sinistra e al Movimento 5 stelle. Conquistarla, magari dopo averla commissariata, significherebbe per i giallorossi garantirsi la permanenza per un lungo periodo ai vertici del potere. Difatti il famoso e auspicato rilancio della economia in crisi non può che partire da questa regione ferita, ma tuttora organizzata e pronta a risorgere come si evince dai primi segnali registrati a Milano e nelle varie province attorno ad essa.
Anche il resto d'Italia è destinato a non soccombere alla crisi, ma abbisognerà di tempi lunghi per rimettersi in carreggiata. La nostra opinione, pur essendo personale, si fonda sulla storia locale e sull'osservazione della realtà. Non solo l'area nordica è piena di strutture produttive pronte a rimettersi in moto, ma confida in gente, operai inclusi, disposta al sacrificio. Proprio oggi Libero pubblica statistiche eloquenti le quali indicano che la richiesta di lavoratori si è già impennata. Vuol dire che il popolo, a qualsiasi livello, desidera riscattarsi e superare il brutto momento vissuto. Mentre mezza Italia si preoccupa delle vacanze estive, l'altra mezza pensa a rimboccarsi le maniche per riprendersi un posto al sole sotto i cui raggi sgobbare e non abbronzarsi. Il dato che emerge da queste parti è confortante: il Paese non è in ginocchio ma ritto, in piedi, come sempre.