Sospetti
Paolo Becchi: "Borse aperte? La speculazione non si può fermare, le nostre aziende da distruggere"
Un altro lunedì tragico per Piazza Affari. In picchiata sin dai primi minuti di contrattazione, a metà mattinata la Borsa italiana registrava cali superiori al 7,5%, di pari passo impressionanti fiammate dello spread. Non solo il coronavirus, insomma: anche l'emergenza economico-finanziaria. Una congiuntura che potrebbe rivelarsi letale per il nostro Paese. Ci si chiede perché la Borsa non sia stata chiusa. E sul punto, nuovamente, si interroga Paolo Becchi. Il quale, su Twitter, avanza in modo anche piuttosto esplicito un inquietante dubbio. "Chiudere tutto, ma la borsa deve restare aperta - premette il filosofo -. La speculazione finanziaria non si può bloccare. Le nostre aziende devono essere distrutte". Secondo Paolo Becchi, insomma, dietro ci sarebbe la mano, evidente, di quell'alta finanza che vuole spolpare quel poco che resta del Belpaese.