Aggressione ai due fidanzati di Carpi

INTERVISTA AD EMILIANO LANCI, MAESTRO DI ROSSELLA SETTI

Andrea Bisaschi

Andrea Bisaschi: Ciao Emiliano, dopo l'evento del settembre scorso Libero di Difendermi ( https://www.liberoquotidiano.it/news/articoli/13382065/libero-di-difendermi-a-parma-un-format-vincente.html ) al quale hai partecipato come ospite insieme alla tua allieva di mixed martial arts Lucrezia Ria, ci troviamo oggi a parlare non più di prevenzione ma di autodifesa fisica. Purtroppo infatti una tua allieva di kick boxing (K1 rules) Rossella Setti, è stata aggredita all'uscita di un locale di Carpi con il suo fidanzato da ben otto persone. Puoi dirci cosa ti ha raccontato Rossella dell'accaduto? Emiliano Lanci: Rossella mi ha detto che all'uscita di un locale, si sono avvicinate sette, otto persone che hanno iniziato a infastidire lei e il suo ragazzo. Il primo che hanno colpito è stato lui e quando è andato a terra hanno iniziato ad andare contro di lei. Rossella mi ha detto che istintivamente al primo che si è avvicinato, ha tirato un diretto destro e questi è caduto immediatamente. Con gli altri ha provato a difendersi, ma sono riusciti a bloccarla e mentre alcuni la tenevano ferma, altri l'hanno colpita, uno addirittura con una bottiglia sulla nuca. Quando hanno sentito le sirene della Polizia, si sono tutti dileguati tranne uno che è riuscita a trattenere fino all'arrivo degli agenti, che poi hanno arrestato.  Andrea: Emiliano qual'è il tuo punto di vista sull'accaduto? Emiliano: Il combattimento in strada Andrea, come abbiamo sempre detto non ha niente a che vedere con le arti marziali e gli sport da combattimento. Ci sono stati elementi di fortuna, ad esempio il fatto che nessuno abbia tirato fuori un coltello o che con la bottigliata abbiano colpito Rossella alla nuca e non ad esempio su una tempia. Come si dice però, molte volte la fortuna aiuta gli audaci e Rossella tra le mie allieve è sicuramente una di quelle che più ha dimostrato, anche sportivamente, di avere di indole una grande grinta. La scritta che si è tatuata addosso otto anni fa, memento audere semper (ricorda di osare sempre), rappresenta esattamente il suo modo di agire anche stavolta, affrontando la situazione con la massima determinazione possibile.  Andrea: Oltre ad essere uno dei pionieri delle Mixed Martial Arts in Italia tu sei da sempre un grande appassionato di difesa personale, infatti la nostra ormai decennale amicizia nasce da questa passione che ci accomuna e ci ha portato a numerose collaborazioni, pensi che una donna media possa realmente fare quello che ha fatto Rossella? Emiliano: No Andrea lo sai come la penso al riguardo. Rossella non è una donna nella media, ha vinto i Campionati Italiani di K1, ha combattuto all'estero con campionesse di altissimo livello anche in Tailandia, ha quindi una mentalità, una fisicità ed esperienze differenti dalla norma. Queste caratteristiche fanno sicuramente la differenza. Sicuramente la frequentazione di alcuni corsi può aiutare qualsiasi persona a salvaguardare la propria incolumità, soprattutto per quanto riguarda l'auto consapevolezza e la sicurezza nei propri mezzi, non illudiamo però i non addetti ai lavori che con un paio di allenamenti a settimana, una ragazza possa difendersi da otto malintenzionati. Quella di Rossella è stata l'eccezione che conferma la regola.  Andrea: Quale percorso consiglieresti quindi ad una persona che voglia imparare a difendersi da un punto di vista prettamente fisico? Emiliano: Sicuramente metterei lo studio della strategia e della tattica al primo posto, ovviamente previa conoscenza delle dinamiche di aggressione. Poi per quanto riguarda la scelta delle discipline più idonee, gli sport da combattimento possono essere un ottimo mezzo per quanto riguarda l'allenamento fisico e psicologico, ovvero strapazzo fisico e stress psicologico, ma non rappresentano il fine, ovvero l'autodifesa. Lo sport infatti si pratica con la forma del duello uno contro uno; nelle aggressioni, come si può osservare dagli episodi di cronaca, difficilmente ci si fronteggia in questa modalità. Per ovvi motivi è necessario addestrarsi ad utilizzare le abilità motorie e tecniche acquisite durante gli allenamenti, in scenari realistici.  Andrea Bisaschi