Oltre l'animalismo
Pullia, l'antispecista contro il mattatoio Green Hill
di Marco Petrelli Filosofo e giornalista ternano, ex dirigente nazionale del Partito radicale e vicino a Pannella, Francesco Pullia è da tempo impegnato nelle lotte antispeciste. Di recente ha pubblicato Al punto di arrivo comune. Per una critica della filosofia del mattatoio (Mimesis 2012). Antispecismo, in due parole? "L'affrancamento di ogni essere da ogni genere di dominio e prevaricazione perché si basa essenzialmente sul riconoscimento del profondo legame d'interdipendenza che tutti ci lega in natura". Quale la differenza con l'animalismo? "L’animalismo nasce da un sentimento egualitario che ha il suo apice nella rivendicazione del riconoscimento dell'estensione dei diritti. L'antispecismo va oltre, oltrepassando il limite che separa l'uomo e l'animale". Filosofia del mattatoio, ovvero? "E' la filosofia alla base il consolidamento del sistema oppressivo specista, secondo cui l'animale sarebbe povero di mondo e non morirebbe ma perirebbe, passando naturalmente per il tomismo (pensiero di San Tommaso d'Aquino, ndr) che vede nell'animale semplicemente una macchina". Cosa ne pensa della Brambilla? "Ha dato e continua a dare, dalla sua angolazione, un apporto importante ai problemi riguardanti la questione animale. Tuttavia viene considerata con diffidenza nel movimento perché i preconcetti tipici di una certa sinistra ammuffita e fallimentare tardano a morire". Cosa ne pensa di Green Hill? "Tutto il peggio possibile e immaginabile. Per fortuna i beagle adesso sono stati adottati ma bisogna vigilare, non allentare la guardia e la tensione perché esistono, sparse, altre Green Hill". Secondo lei l'Italia manca di una coscienza animalista? "No. C’è anche se allo stato nascente. Vorrei, però, che dalla coscienza animalista si passasse, con un salto di qualità, alla consapevolezza antispecista. Il cammino è tutto in salita ma proprio per questo vale la pensa compierlo mettendo in gioco noi stessi".