Addio Bignami: con Internet si copia meglio

Mattias Mainiero

Un’altra assurdità di questo governo arriva dal ministro della Pubblica Istruzione, Profumo, a proposito dei compiti a casa, di internet e tecnologia. Penso invece che i compiti a casa siano importanti per addestrare i ragazzi alla capacità di applicarsi, allo sforzo di comprensione e al ragionamento. Sono l’unico modo con cui si può imparare ad organizzare il proprio sapere e un domani il proprio lavoro perché è con l’applicazione che i risultati arrivano. Quando il ministro suggerisce agli studenti che una versione di latino può essere copiata da internet, sembra condividere il fatto che un diploma o una laurea si possano comprare e che la vita è facile, quando invece è dura assai. Decimo Pilotto Tombolo Padova Per la verità, il ministro Profumo non ha suggerito ai ragazzi di copiare le traduzioni da internet. Ha detto che spesso le copiano, che è una cosa differente. Ha detto anche che i tempi sono cambiati e che la scuola deve tenerne conto, e dunque che bisogna pensare, anche per quanto riguarda i compiti a casa, ad un nuovo modello. Tutto sommato, non mi pare che abbia detto una fesseria. Solo un’ovvietà. In Inghilterra, non da oggi, i ragazzi non svolgono compiti a casa. E non perché gli studenti o gli insegnanti siano svogliati. Perché fanno o tentano di fare tutto nelle ore scolastiche, e solo quando manca il tempo a casa portano il cartellone da riempire (scuole elementari o medie), il libro da leggere (scuole superiori) e altre incombenze. In Francia i genitori si interrogano sullo stesso punto, si chiedono se i compiti facciano sul serio bene e se si rischia di fare differenze tra i ragazzi con i padri o le madri a casa e quelli con i genitori al lavoro. Penso che anche l’Italia debba cominciare a fare altrettanto. Se cambia la società, caro mio, se i genitori sempre più spesso non stanno a casa perché con un solo stipendio non si campa più, se la famiglia si riunisce solo il sabato e la domenica, credo che la scuola debba adeguarsi in qualche modo, avere un calendario più adatto alle nuove esigenze, legarsi alla vita di tutti i giorni e al mondo del lavoro. E deve anche fare i conti con internet, che ha preso il posto dei vecchi Bignami e che a differenza dei Bignami permette di copiare con maggiore frequenza e facilità. In caso contrario, diventa una scuola astratta. Una scuola teoricamente ottima e in pratica pessima. Secondo le ben note e peggiori tradizioni italiane. mattias.mainiero@liberoquotidiano.it