La Grecia è salva. L’Europa no
Caro Mainiero, Grecia salva, dicono i quotidiani. Ma a me pare che i mercati siano prudenti. Qual è la verità? La Grecia è salva o non è salva? E se è salva perché ieri mattina la Borsa di Milano accusava il colpo? Carlo Vinci e.mail E me lo chiede? Il presunto salvataggio della Grecia è di fatto la conferma che l’Europa è innanzitutto un’Europa di incapaci, nella migliore delle ipotesi. Nella peggiore, un’Europa di imbroglioni. Lasci stare le dichiarazioni ufficiali: queste sono cose buone per i vertici e le truffe internazionali, per chi finge di crederci perché gli conviene crederci. La verità è che la Grecia è fallita e non onorerà i propri debiti (per meglio dire: li onorerà, ma solo in parte, una piccola parte, come di solito avviene in tutti i fallimenti pilotati). La verità è che in Europa, una delle zone più ricche del pianeta, l’Europa della potentissima Bce, della Merkel e anche di Monti, in questa magnifica e solidale Europa, uno staterello (perché è di questo che parliamo, niente di più) è stato costretto ad alzare bandiera bianca per via dei propri errori e delle incapacità, delle chiusure, a volte delle grettezze dei Grandi del mondo che avrebbero potuto salvare Atene (e i risparmiatori) e che non l’hanno salvata. Hanno cincischiato e litigato, in questo dimostrandosi bravissimi. Hanno anche messo mano al portafoglio, gettando i soldi dalla finestra. E dopo mesi e anni di sterili interventi hanno fregato chi, in un’Unione decente, mai avrebbe pensato di poter essere fregato: i risparmiatori, piccoli e grandi, che ci hanno rimesso montagne di quattrini (a conti fatti, 100 miliardi di euro di perdite). E i mercati, che badano al sodo, lo hanno capito. Hanno capito che questo (ordinato o disordinato che sia) è il più grande fallimento della recente storia mondiale, roba che non si era vista neppure nella disastrata Argentina. Hanno capito che, se questa è l’Europa, questa è la sua rete di protezione, Portogallo e Irlanda, e forse pure la Spagna, chissà anche l’Italia, i Paesi cosiddetti Pigs o Piigs, non hanno niente da gioire. Ieri, venerdì 9 marzo 2012, forse la Grecia ha imboccato la strada del salvataggio, nel senso che non uscirà subito dall’euro e avrà qualche mese per rifiatare. L’Europa ha imboccato decisamente quella del fallimento, che è innanzitutto morale. E poi anche finanziario ed economico. Un disastro. E ieri Monti e la Merkel sorridevano. mattias.mainiero@liberoquotidiano.it