Tv: la noia seduta in salotto

Mattias Mainiero

  Ha notato, caro Mainiero? I talk show televisivi perdono spettatori (e lei dovrebbe essere contento, visto che non li ha mai apprezzati molto). Come spiega lei la crisi? Colpa del governo tecnico, come dice Aldo Grasso, che non ha appeal? Oppure c’è altro? Mario Platani e.mail Le racconto, tanto per rimanere in tema, questo copione, poi lei mi dirà di chi è la colpa. Lei prende un imbecille, anche un poco imbroglione, molto presuntuoso. Un tizio che ricopre una carica politica importante, magari anche un ministro, ma che non capisce nulla di ciò che fa. E’ abile nel barcamenarsi, nel conquistare voti, nel costruire la sua rete di potere. Per il resto, è proprio un imbecille un po’ imbroglione, capisce poco di economia, se ne frega della gente, pensa ai fatti suoi e va avanti. Il tizio siede sulla poltrona di un salotto televisivo. Essendo incompetente e imbecille, non ha nulla da dire. Ma alza la voce, polemizza, si scaglia contro l’avversario. Recita, che è la cosa che sa fare meglio. Di fronte, ha un altro imbecille impreparato che a sua volta non ha nulla da dire perché nulla o quasi nulla capisce di ciò che fa, anche se siede in Parlamento, vota e scrive leggi. I due litigano, e nel litigio sono specialisti. Non si sa bene quali siano le loro posizioni. Ma litigano, si insultano. Il conduttore è un’altra mezza tacca, un orecchiante della politica e dell’economica. Ma anche lui è un furbastro. Sa che non ha domande da fare, anche perché non riceverebbe risposte. Allora aizza i due, come in un circo. La gente segue e si appassiona: la rissa, come il sesso, il sangue e i soldi (le famose tre esse del giornalismo di serie B), riscuote sempre successo. Indici di ascolto alti. Ora la scena cambia: i due imbecilli stanno nel salotto televisivo, il moderatore è sempre lì. Ma i due imbecilli, in qualche modo alleati, non possono polemizzare più di tanto. Il moderatore, a sua volta, non può aizzarli uno contro l’altro. Per riscuotere successo e conquistare i telespettatori bisognerebbe ragionare e dire cose serie. Ma in studio ci sono solo due imbecilli e una mezza tacca. Dopo cinque minuti lei cambia canale. Ed ecco spiegata la crisi dei talk show, che è una crisi italiana. Però gli appassionati del genere rissa non devono disperare: la politica ritornerà, assieme agli indici di ascolto. E noi che qualcosa l’avevamo capita qualche anno fa continueremo a seguire altri programmi. mattias.mainiero@liberoquotidiano.it Attenti al burocrate Caro Mattias Mainiero, poichè non mi perdo un solo numero di Libero, le prime pagine che leggo sono le sue. La sento amico e apprezzo il suo buonsenso. Dopo l'affare dei 500 euro che le raccontai, mi aggancio, questa volta, alla divertente risposta che lei ha dato al sig. Platani con l'esempio di vita vissuta in un talk show, per informarla che in questa Italia gli imbecilli non vanno soltanto in Tv. L'undici febbraio scorso acquisto su eBay per una decina di euro una pietra comune detta saponaria da incidere come sigillo, alta circa otto centimetri e del peso di circa 30 grammi. La dogana delle poste italiane trattiene il malloppo sospetto e, dopo un mese, mi scrive. Quattro pagine. Con la prima, come importatore di sapone, mi intima l'invio di una quindicina di documenti. La seconda, per il ministero della Salute, ufficio sanità aerea, dichiarazione di responsabilità per importazione di merci sottoposte a rilascio di nulla osta sanitario per uso esclusivamente personale. La terza è la più divertente: dichiarazione di libera importazione con dichiarazione responsabile che la merce importata non rientra tra quelle della convenzione di Whashington, non c'entra con l'ozono, non potrà essere usata per la pena di morte, non ha la pelliccia di cane o gatto, non è un gas fluorurato e non c'entra niente con le foche. La quarta è un'altra dichiarazione di responsabilità, con l'esibizione degli stessi documenti già richiesti, sulla destinazione ad uso personale della merce importata. E pensare che sarebbe stato sufficiente al solerte burocrate di aprire un dizionario d'inglese e leggere alla voce "soapstone" che la merce incriminata veniva descritta come "pietra tenera composta essenzialmente di talco, clorite e spesso magnetite, Vedi anche steatite". Ho sempre evitato spontanei e irriverenti commenti. Continuo così?Sandro Chines e.mail Sì, meglio continuare così: un solerte burocrate potrebbe chiederle lumi sui commenti. E scambiati lumi, lucciole e  lanterne quattrocento pagine da riempire non gliele risparmierebbe nessuno. Basterebbe copiare, ma... Caro Mainiero, mentre noi non sappiamo più a quale San Mario votarci per “liberalizzarci” dalla crisi di posti, il piccolo Canton Ticino (330.000 ab) con una disoccupazione molto bassa riesce a dar lavoro a ben 54.000 frontalieri. Se copiassimo magari… ma loro non hanno lo statalismo, lo sciopero facile, l’euro e le Camusso.Enzo Bernasconi Varese Ridotti a pane e acqua Pioggia di tasse anche sugli alcolici, ma non su quelli super, di importazione, ad elevata gradazione. Questa volta si vuole far cassa su vino e birra. Tassare il vino è un'idiozia, siamo i maggiori produttori mondiali di vino con prodotti di eccellenza che tutti ci invidiano, un settore che dà lavoro a molte persone e che non dipende dalle importazioni di materie prime. Si tratta di una gallina dalle uova d'oro alla quale stanno pensando di tirare il collo, a vantaggio delle nazioni emergenti che hanno capito che il vino è un business e non aspettano altro che di ritagliarsi quote di mercato. I consumatori stanno tagliando su tutto, con l'aumento del prezzo del vino e della birra causa tasse non resterà che nutrirsi degli unici due alimenti che fino ad ora non sono stati toccati dalla delinquenza fiscale: pane ed acqua.Ermanno Trovato e.mail