La protezione incivile dei contaballe
Quale è il senso di una Protezione Civile, con suo budget proprio, ma sopratutto mezzi ed attrezzature specifiche, stipendi costanti anche in assenza di ogni evento straordinario, quando ci sono i nostri militari? Perché non si affida la protezione civile a loro che, che guarda caso, quando le situazioni precipitano sono quelli che alla fine devono intervenire? Frediano Carnino e.mail Ma sì, affidiamo pure ai militari i compiti della Protezione civile (che però è impegnata anche sul fronte della previsione e prevenzione dei rischi e non solo su quello del dopoemergenza). Nulla osta, con qualche dubbio. Però, teniamo presente che come nulla osta così nulla cambierà. Arriverà la neve e centinaia di piccoli e grandi paesi rimarranno senza luce. Si fermeranno i treni, in tanti saranno bloccati nelle loro case, sulle autostrade succederà il finimondo. Perché la Protezione civile, gentile lettore, da questo punto di vista può ben poco. E poco possono i militari. Le faccio un esempio, tanto per non rimanere nel vago: le linee elettriche, vero punto dolente durante le bufere e le grandi nevicate. E non perché le centraline vadano in tilt. O non solo per questo. Soprattutto perché decine e decine, centinaia e migliaia di alberi cadono sotto il peso della neve e si abbattono su fili e tralicci. E per rimediare a questi crolli non c’è bisogno dei militari. C’è bisogno di boscaioli e giardinieri. C’è bisogno, anche, di un Paese diverso, un Paese in cui, se un albero viene abbattuto, non intervengono ambientalisti e comitati civici, non si grida alla tragedia. Quell’albero è pericoloso per le linee elettriche. Amen, l’albero si taglia, la neve arriva e la corrente non manca. Naturalmente, per fare ciò, c’è anche bisogno di amministratori locali attenti al loro territorio. Ma i nostri amministratori, grandi esperti nell’incivile protezione di se stessi, sono attenti a tante cose: a farsi belli, a tagliare nastri, a pensare al modo migliore per passare dalla poltrona di sindaco a quella di deputato o governatore. Naturalmente, anche a fare bella figura in tv, a raccontare che sono bravi e competenti. E ce ne fosse stato uno, uno solo, un unico onesto e coraggioso amministratore, che abbia chiesto pubblicamente scusa. Ma sì, chiamiamo l’esercito. Almeno, con un blindato, forse riusciremo a farli sloggiare. E’ una battuta, ovviamente. Solo una battuta. Però, Gesù mio, questi le cannonate te le tirano dalle mani. mattias.mainiero@liberoquotidiano.it