C’è anche la lobby dello spread

Mattias Mainiero

  Ahi, serva Italia… delle lobby ostello.. verrebbe da dire parafrasando Dante. All’ estero questa realtà delle corporazioni sopravvissute al Medioevo - le lobby appunto delle arti e dei mestieri - nemmeno sanno che esiste. Ho provato a raccontarlo agli amici tedeschi, ma nessuno mi ha creduto.  Pensavano che li volessi prendere in giro. Giuseppe Zanandrea e.mail Beh, lei deve avere amici abbastanza strani. Non informati male: totalmente privi di qualsiasi informazione. Amici extraterrestri, non tedeschi. Quando li incontrerà di nuovo, non so su quale galassia, mi faccia un favore: spieghi loro che si dice lobby, proprio lobby, all’inglese, non all’italiana. E questo ci spiega già tutto, ci racconta un Medioevo molto contemporaneo che prospera in Italia, in Europa e nel mondo. In Europa e nel mondo più che in Italia. Caro mio, ognuno ha le sue lobby, forse le lobby che si merita. Noi abbiamo i notabili locali, qualcuno dice anche i i notabili notai, forse i farmacisti (secondo me sbagliando), i tassisti e gli edicolanti (sicuramente sbagliando). Gente che conta. A volte. Negli Usa hanno la lobby finanziaria, che da sola conta quanto tutte le lobby del mondo messe insieme. In Germania si è parlato a lungo di lobby del nucleare, dell’auto, dell’energia. Pensi che lassù, a casa dei suoi amici tedeschi, avrebbero voluto istituire un registro delle lobby. Il gruppo nasce e viene inserito nell’anagrafe, anche se padre e madre sono solitamente ignoti. Se lo avessero istituito (ma chissà, forse sul serio lo hanno istituito) alla lettera “s” avrebbero scritto: lobby dello spread, talmente forte da aver messo in crisi l’intera Europa, anche se non è una vera e propria lobby, piuttosto un intero Paese compatto nel marciare sul Continente disunito, nel non salvare la Grecia quando la Grecia andava salvata, nel chiedere rigore anche a costo di sacrificare la crescita (tanto, loro crescono comunque), nel vendere – anche questo è capitato - titoli pubblici degli altri Stati che andavano invece sostenuti con gli acquisti. La lobby dello sfascio, che coesiste con migliaia di altre lobby, onnipresenti. Anche io, glielo confesso, faccio parte di un gruppetto: la lobby dei senza lobby. Pare che in Italia nel ristretto club siano rimasti solo tre o quattro soci. In Germania non so. Lo dica, lo dica ai suoi amici tedeschi, così, tanto per far capire loro che in Italia la lobby degli ingenui non esiste. mattias.mainiero@libero-news.eu Tutti bocciati in Europa. Tutti giudicati incapaci di guidare un Paese e gestire le sue finanze. Tranquilli, tra non molto anche gli ultimi superstiti della tripla A saranno declassati, perché la speculazione non va mai in vacanza. Giudichiamo questo declassamento alla pari di una tragedia, ma per millenni abbiamo tirato avanti fregandocene altamente delle agenzie di rating, dei loro giudizi. Il mondo è sopravvissuto anche quando questi non esistevano proprio. Come abbiamo fatto?Alan Kulparey Washington DC Caro professore, da Standard & Poor's arriva un bel “si ripresenti al prossimo appello”. Tanto per rimanere in tema. L'Italia che ha fatto i compiti, si è presentata a Berlino per mostrare il lavoro svolto, non ha rimediato neanche un misero diciotto, uno di quelli che gli studenti calabresi della Bocconi che frequentavano il Drive-in rifiutavano. Se la Grecia ha taroccato i conti, l'Italia sta taroccando quelli del consenso sulla manovra. Il suo autore ha affermato che gli italiani hanno accettato i sacrifici, non ne conosco uno che lo abbia fatto. Il signor Monti ora deve presentarsi davanti alle telecamere e dare spiegazioni oppure ammettere il proprio fallimento, ammettere che la sua manovra così come non è stata accettata dai mercati non porterà alcuna crescita, dovrà fare i nomi di chi sta dietro a tutto questo piano. Abbiamo messo sul piano tutte le fiches che avevamo, siamo andati a vedere tutti i rilanci senza foldare, è ora di calare le carte per vedere chi e cosa avevano in mano.Vito Parcher Chiusa (Bolzano) Caro Mainiero, secondo Il Fatto, l'Italia è al 75° posto della classifica di libertà d'informazione, secondo me è invece prima tra i paesi in cui il regime comunista opera ancora, davanti a Cina, Cuba, Corea...Enzo Bernasconi Varese Caro Mainiero, trovo assai stucchevole la polemica nata dopo il no della Camera alla richiesta d'arresto del deputato Cosentino per problemi di camorra. In un paese democratico e occidentale, come dovrebbe essere l'Italia, considerata anche patria del diritto, uso ancora il condizionale, nessuno dovrebbe essere considerato colpevole fino a prova contraria e in ogni modo, oltre ogni ragionevole dubbio.Ugo Doci e.mail