Caro Monti, si faccia un giro in taxi
Egregio Mainiero, la seguo con piacere da parecchio tempo e vorrei un suo parere. Faccio il taxista a Milano. Le garantisco che non siamo una categoria privilegiata. Evidentemente lorsignori non sanno che per acquistare una licenza ci si riempie di debiti. Paghiamo le tasse. Le ferie e la malattia non ce le paga nessuno. La pensione è di poco sopra la minima. Il governo si rende conto che a fine carriera la vendita della licenza è la nostra liquidazione dopo una vita in mezzo alla strada? La prego, mi dica cosa ne pensa. Gianluigi Viviani e.mail Penso che, nell’Italia delle false liberalizzazioni, delle privatizzazioni fasulle, delle manovre inconcludenti e delle fesserie dilaganti, la storia dei tassisti meriti un capitolo a sé. Per due motivi. Primo: parliamo, all’incirca, di 50.000 persone, forse 60.000 in tutta Italia. Un numero ristretto, con tanti italiani, sicuramente la maggioranza degli italiani, che in vita loro non hanno mai preso un taxi. Mi dispiace per lei, caro Viviani, e per i suoi colleghi, ma il taxi, non solo nell’immaginario collettivo, è roba per pochi. Non è il gas o l’acqua o l’elettricità che sta in tutte le case. Eppure sembra che dai tassisti e dalle loro licenze dipenda il futuro dell’intero Paese. Non entro nel merito della discussione. Mi limito a dire che se un presidente del Consiglio intende eliminare i tappi e i colli di bottiglia e decide di partire da una bottiglietta evidentemente ha deciso di prendersela con grande calma. O di non affrontare sul serio il problemi dei colli e dei tappi. Secondo motivo: da anni tutti dicono che è urgente, fondamentale, indispensabile procedere alla liberalizzazione dei trasporti locali o alla loro privatizzazione. E poi tutti, non solo il governo Monti, se la vanno a prendere con gli unici privati che operano nell’ambito dei trasporti locali. Se non altro, bisognerebbe mettersi d’accordo almeno con se stessi: vogliono liberalizzare i trasporti pubblici locali oppure vogliamo eliminare i privati dal settore dei trasporti pubblici locali? Ultima notazione: nei Paese in cui le licenze dei tassisti sono stati liberalizzate si è avuta un’impennata dei prezzi, tant’è vero che almeno alcuni di questi Paesi stanno studiando come fare retromarcia. Consiglierei a tutti i governanti, passati, presenti e si spera non futuri, di farsi un giro nel pianeta delle vere liberalizzazioni. Se vogliono, possono anche usare il taxi. Sempre meno costoso di un’auto blu. mattias.mainiero@libero-news.eu