Cari figli, abbiamo sbagliato
Sarà dura spiegare a mio figlio che sta alle elementari e ha un libretto postale che esiste un signore che senza il suo consenso gli porterà via una parte dei soldi. Quale educazione riceveranno le nuove generazioni se già a questa età devono subire soprusi simili? Alla sua tenera età sta già pensando che appena potrà lascerà questo paese ormai fallito, chissà quanti faranno la stessa cosa nei prossimi mesi. Mara Donà e.mail Complimenti per il piccolo genio che sta alle elementari e ha già capito tutto. O forse l’ha capito la mamma. E questo non si fa: non si mettono in bocca ad un ragazzino idee che, presumo, non gli appartengono. Sono bambini, a volte hanno un libretto postale: lasciamoli fare i bambini. Vengo al dunque, a cosa dovrà o dovrebbe spiegare a suo figlio quando sarà un po’ più grande (ammesso che non sia già andato via dall’Italia alla testa di un esercito di ragazzini indignati e preoccupati, tutto in fila all’aeroporto, calzoncini corti, merenda e ventiquattrore di pelle zeppa di documenti bancari). Innanzitutto, io mi scuserei. Poi, gli racconterei qualcosa di noi. Noi genitori che abbiamo permesso che una classe politica ingorda e incapace depredasse il Paese. Noi genitori (non tutti, per carità) che abbiamo volentieri frodato il fisco strafregandocene della collettività. Dove eravamo quando il debito pubblico cresceva a dismisura? Alcuni di noi, purtroppo, erano in fila dinanzi ad uno sportello per chiedere pensioni di invalidità non sempre dovute. Non chiuda gli occhi, signora: gli italiani sfruttatori non vengono da Marte. Concittadini, talvolta persino riveriti. Come gli italiani evasori. O come gli italiani che, per tornaconto personale, superficialità, stupidaggine, hanno votato e rivoltato chi li stava inguaiando. Non siamo stati lungimiranti. Sapevamo tutto, ma siamo andati avanti, convinti che prima o poi qualcuno sarebbe arrivato in soccorso. Nessuno è arrivato. Ci salveremo, non c’è dubbio, ma con le nostre mani, i nostri conti correnti, le nostre pensioni. E ai ragazzini, per coerenza ed onestà, dovremmo dire anche questo. Un giorno, quando saranno cresciuti. Nel frattempo, tranquillizzi suo figlio: i suoi soldi non saranno toccati, visto che le tasse non verranno applicate ai libretti postali con meno di 5.000 euro. Immagino che il pargolo, così piccolo, non abbia di più. Ma la mamma no. E questo è un altro discorso, in parte già fatto. mattias.mainiero@libero-news.eu Egregio signor Mainiero, ho letto la risposta che lei ha pubblicato in merito alla lettera della signora Mara Donà che affermava che il figlio che frequenta le elementari dovrebbe lasciare questo Paese per i soprusi cui è attualmente sottoposto. Ammiro la sua risposta. Argomentazioni che non fanno una piega. Inculcare ai bambini certe affermazioni è semplicemente diseducativo. Come è vergognoso quando i genitori in occasioni di sfilate organizzate da sindacati e da altre organizzazioni - tipo Tav - si fanno scudo mandando avanti ragazzini inermi. Giancarlo Alabastro Tricesimo (Udine) Gentile Mainiero buongiorno, ho letto la sua risposta di oggi "Cari figli abbiamo sbagliato". Vorrei, se posso, rispondere alla sua domanda "Dove eravamo ecc. ecc.". Eravamo a cercar qualcuno, cosa non facile, degno di fiducia da votare perchè ci rappresentasse degnamente, facesse rispettare le leggi, desse il via a progetti seri e riforme necessarie. Come possiamo cambiare le cose se non con il voto, cosa facciamo andiamo noi a governare? L'alternanza abbiamo provato a darla ma non è cambiato molto, ritrovandoci anche chi eletto a destra andare a sinistra, quelli di centro un po' a destra e poi a sinistra, quelli di sinistra in centro e poi a destra... ma tant'è, questo ci ritroviamo. Certo un po' è anche colpa di una parte di popolo, è vero, ma ci sono ancora tantissime persone oneste che vanno rispettate, è ingiusto mettere tutti nello stesso mazzo di "colpevoli", che ognuno si faccia carico delle proprie colpe. Stefania Fiorin Vedano Olona