Troppo islam in Italia: la colpa è anche nostra

Mattias Mainiero

Libero riporta che un neonato lombardo su tre è straniero. In prospettiva, la Lombardia diventerà una terra musulmana. Mi spieghi perché dovrei ancora lavorare ed impegnarmi, visto che il mio Paese non apparterrà ai miei discendenti. Marco Casetta Treviglio (Bergamo) Per esempio, potrebbe lavorare ed impegnarsi per se stesso. Perché gli islamici, non solo in Lombardia ma in tutta Italia, sono tanti, e ciò nonostante lei continua a campare, e se campasse, grazie al suo impegno, un po’ meglio, con un’automobile nuova, una casa più grande (non so, veda lei ciò che le piace di più), potrebbe solo trarne giovamento. Potrebbe anche impegnarsi per i suoi figli o nipoti, sempre per lo stesso motivo: islamici o non islamici, la discendenza esiste, e sforzarsi per farla esistere un po’ meglio non è proprio un male. Potrebbe addirittura impegnarsi per far sì che in Lombardia un neonato su tre non sia lombardo. Non mi faccia scendere nei dettagli, ma, se l’età è quella giusta, se ha una moglie o una compagna, magari potrebbe contribuire alla natalità italiana, in modo tale che il suo Paese appartenga un po’ di più ai suoi discendenti. Sa come si fa, non c’è bisogno di dilungarsi. E potrebbe ascoltare questa storiella. Per anni la Cina è stata una dei grandi nemici dell’Occidente, un Paese da prendere con le molle. Oggi l’Occidente, col cappello in mano, discute con la Cina per ottenere aiuto dall’ex nemico. Ci siamo ridotti a questo. Non per colpa di Pechino. Per colpa nostra, di noi occidentali. Per mancanza di idee valide e di lungimiranza, perché - anche noi singoli cittadini, mica solo i governanti - abbiamo creduto che il mondo potesse accumulare debiti su debiti senza mai pagare pegno. Perché abbiamo premiato, con i nostri voti, politici che chiaramente non lo meritavano, e li abbiamo premiati per piccoli interessi, perché ci avevano promesso un posto, una collaborazione, una spintarella per noi o qualche nostro familiare. Perché abbiamo pensato troppo al bene personale e troppo poco al bene comune. E ora siamo nei guai, le Borse crollano e i titoli di Stato traballano. Vale anche per gli islamici. Diamoci una mossa, caro Casetta, tiriamoci su, vinciamo questo dilagante pessimismo e pretendiamo da noi stessi e dai nostri governanti atteggiamenti più concreti e lungimiranti. E forse gli islamici faranno meno paura, in Lombardia come altrove. mattias.mainiero@libero-news.eu