Piccolo schermo
Santoro batte Rai (La)7 a zero:lui si ricicla, Fini delira
Simpatico ci è poco simpatico. Ma furbo, indubbiamente, lo è. Si tratta di Michele Santoro, che si trasferisce a La7. Il teletribuno porta il suo Servizio Pubblico sulla rete di Enrico Mentana, ed è lo stesso Mitraglietta ad annunciarlo nella diretta del suo telegiornale: "Michele ha firmato poco fa", ha dato lo scoope mercoledì sera. Una trattativa estenuante, durata sostanzialmente più di un anno. Michele sarà uno dei protagonisti dell'autunno sull rete Telecom, e per fargli spazio verrà cannibalizzato l'amico Corrado Formigli, che secondo le indiscrezioni si alternerà con lui nonostante gli ascolti buoni (tra i pochi ad averli ottenuti su La7) della stagione televisiva recentemente conclusa. Oggi, giovedì 5 luglio, il nodo dell'alternanza verrà sciolto alla presentazione dei palinsesti. Rai, uno show indegno - Il teletribuno, quindi, accantona almeno per il momento la velleità di scalare i vertici Rai, anche perché il giro di nomine per la poltrona di presidente e direttore generale è stato appena archiviato. Resta il problema del consiglio di amministrazione di Viale Mazzini, una questione sulla quale si è scatenato un vero e proprio terremoto istituzionale e che ha innescato uno scontro violentissimo tra Gianfranco Fini e Renato Schifani, con il primo che ha puntato il dito e insultato il secondo per il complicato affaire del Senatore Paolo Amato. La politica, anche in questa occasione, sta offrendo agli italiani il peggiore degli spettacoli, di una bruttezza tale che, parlando di Rai, non si ricordava da tempo. La lotta per la spartizione delle poltrone è serratissima, tra colpi bassi, accuse, molteplici rinvii e accordi sotto banco. La televisione pubblica, e Libero lo sostiene da sempre, andrebbe privatizzata per evitare un tale scempio. Ma tant'è, per ora siamo costretti a sorbirci questo teatrino. Quando accusò Berlusconi... - Il furbo Santoro ha annusato l'aria e un minuto dopo ha firmato con La7: Michele batte Rai 7 a zero. Proprio un anno fa, il primo luglio del 2011, Santoro, furioso, faceva sapere che con La7 "l'accordo era praticamente concluso". Ma poi l'intesa sfumò, e nel teletribuno cominciarono ad agitarsi i soliti fantasmi: puntò il dito contro Silvio Berlusconi che l'avrebbe boicottato. Una vera e propria ossessione. L'editore, ossia casa Telecom, invece spiegò che "le trattative si erano interrotte a causa di inconciliabili posizioni riguardo alla gestione operativa dei rapporti tra autore ed editore". Insomma fu un gran caos, proprio come quello che sta screditando sempre più la Rai in questi giorni. Un caos, quello di Viale Mazzini, che Santoro ha dribblato ricucendo i rapporti con La7.