Signorine Buonasatira
Dopo i flopLa7 vuole silurarele tre grazie
Nulla di ufficiale, ma la voce circola eccome, sempre più insistente. I vertici di La7 stanno pensando di dare il benservito alle tre damigelle d’onore della sinistra italiana: Sabina Guzzanti, Serena Dandini e Geppy Cucciari. Il motivo è abbastanza chiaro: le Signorine Buonasatira sono molto gradite ai giornali amici e all’intellighenzia antiberlusconiana. Ma il pubblico le snobba mica male. Quella messa peggio è la Dandini. Il suo The show must go off è stato un flop pauroso. Ha esordito in prima serata attorno al 4%, poi è precipitato negli abissi fino a raggiungere percentuali talvolta poco sopra l’1%. Troppo vicine allo zero per essere sopportata ancora. E che dire di Sabina Guzzanti? Anche lei non ha sfondato. La scorsa settimana, per dire, Un due tre special - edizione speciale di Un due tre stella - ha rimediato un misero 2.62% di share, con appena 577.000 spettatori. Dal suo ritorno, a La7 si aspettavano probabilmente grandi risultati. Sabina era assente dal video da anni - a causa, secondo lei, della persecuzione berlusconiana - e forse nell’emittente di Telecom pensavano che i suoi fan fossero impazienti di ritrovarla. Un corno. Complice la caduta del governo di Silvio e la mancanza di un nemico contro cui scagliarsi, l’audience è rimasto a terra. Anche perché il programma spesso e volentieri si perdeva in noiosissimi predicozzi, dimenticandosi di far ridere o anche solo di colpire duro come la satira dovrebbe fare. Geppy Cucciari, probabilmente, è l’unica del terzetto che si salva, dal punto di vista della qualità. È brava, specie quando non si prende sul serio (come ha dimostrato con l’apparizione a Sanremo). Ma il suo G’day fatica a staccarsi dal 2,5%. Sarà che, anche nel suo caso, l’eccessivo moralismo e la tentazione della predica la fanno da padroni, e alla lunga finiscono per scocciare. Ecco, a fronte di tanti e tali insuccessi, non stupisce che La7 stia prendendo seriamente in considerazione l’ipotesi di silurare le tre donzelle progressiste. Che sono - assieme a Daria Bignardi - il simbolo del fallimento della novella TeleKabul costruita da Paolo Ruffini. Del resto, le cose non vanno benissimo nemmeno per gli altri volti della rete. Gad Lerner fatica a ripetere gli exploit di una volta, e pure Gianluigi Nuzzi - si dice - potrebbe essere sforbiciato. Ma prima tocca a Dandini, Guzzanti e Cucciari. Basta che poi non dicano di essere state epurate. di Malabarba