Movimento dimezzato
Grillo cialtrone di Twitter?E lui lancia la rivoltacontro "il servo del Pdl"
Beppe Grillo cialtrone di Twitter? E' quanto sostiene uno studio di Marco Camisani Calzolari, che ha messo in dubbio il reale numero di followers del comico genovese sul social network. Ma Grillo non ci sta e, ovviamente sul web, passa al contrattacco additando il nemico, con una scheda su Calzolari, bollato come "studioso berlusconiano". E, ovviamente, al suo fianco si schiera l'esercito dei grillini, che giura di fare la festa al nemico del "dittatore Beppe". Da Grillo, il docente dello Iulm e vero e proprio guro della ricerca sul web, viene dipinto come "uno studioso di parte". Secondo il leader del Movimento a 5 Stelle, Calzolari sarebbe "vicino a Berlusconi". Perché? Perché avrebbe votato il sindaco forzasilvio.it. Inoltre, secondo Grillo, il professore avrebbe espresso delle opinioni sul libro di Berlusconi L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio. Una serie di buoni motivi per condannarlo, insomma. La rivolta dei seguaci - Il Prof da par sua si è difeso dal profilo Facebook e ha subito (ri)sbugiardato Grillo: "Io non ho creato forzasilvio.it e non sono consulente delle attività digitali, né del Pdl né di Berlusconi. Una delle mie tre aziende è in Italia e si chiama Speakage, produce solo software web e mobile”. Insomma, Calzolari nulla ha a che fare con politica e campagne elettorali: "Realizzo piattaforme simili a quelle prodotte da Wordpress o Joomla, che permettono alle aziende di costruirci un sito sopra e di creare contenuti”, ha spiegato. Ma niente, Grillo non molla e su Twitter ha promesso querele. E in parallelo i suoi fan si scatenano, additando "il nemico berlusconiano" e scrivendo "io sono vero", "io non sono un bot" (ossia un falso follower). E non è tutto. Secondo lo stesso Calzolari, infatti, in rete satarebbero circolando i suoi recapiti pubblicati su Italian Insane Information, dove si invita ad effettuare un'operazione di mail bombing ai danni del professore: ossia intasargli la casella di posta, Facebook e Twitter con messaggi di disturbo. Il motto del dittatore Grillo? "Beppe chiama, la rete risponde. Al mio segnale scatenate l'inferno contro il re delle bufale e servo del Pdl". Le consuete frasi da pagliaccio, pregne di violenza e vuote di qualsiasi significato, alle quali il comico a 5 Stelle ci ha da tempo abituati (ma Calzolari non si preoccupi: dei 600 e rotti mila seguaci del comico su Twitter, al massimo lo andranno a cercare in 300mila...).