Dopo il fuorionda a 5 Stelle
Favia: "Nel MoVimento c'è un problema di democrazia"
Il "ribelle" Giovanni Favia non si tira indietro e rilancia. Si rivolge direttamente a Beppe Grillo che, rivela, ha rifiutato tutte le sue telefonate, non gli vuole più parlare. Dopo il fuorionda dello scandalo di PiazzaPulita (quello in cui accusava Casaleggio di uccidere la democrazia nelle 5 stelle, e in cui spiegava come Grillo fosse comandato proprio da Casaleggio), il consigliere dell'Emila Romagna trasgredisce (ancora) alle regole ferree del MoVimento 5 Stelle e va in televisione a dire la sua. Lo fa a Otto e Mezzo, sempre su La7, con Lilli Gruber: "E' stato umiliante trovare uno sfogo privato buttato in pasto a 2 milioni di persone", premette. Poi, pur con toni miti e con "enrome ammirazione, stima e rispetto per Grillo", ecco i nuovi affondi: "Sì, il problema democrazia nel Movimento 5 Stelle esiste". E il dito è puntato contro il "guru", Gianroberto Casaleggio. "Io mai nel Pd" - "Al di là della fiducia nella mia onestà, il solo pensiero che quell'intervista fosse combinata è un'offesa alla mia intelligenza" ha risposto Favia alla Gruber, che lo incalzava sull'ipotesi di un "complotto" pubblicata proprio sul blog di Grillo. Favia ha poi spazzato via le voci che lo vedono vicino al Pd. Il consigliere ha quindi parlato di Gianroberto Casaleggio, cofondatore del Movimento: "Il mio problema è il suo ruolo. C'è una lacuna nel Movimento. Però predichiamo democrazia e la applichiamo". "L'Italia non la cambia Grillo" - "Io sono un consigliere regionale che ha preso un impegno con il territorio, se qualcuno vuole la mia testa è sul tavolo, sono io a metterla. Ogni sei mesi rassegnamo le dimissioni in assemblee pubbliche dove chiediamo la riconferma, siamo dei Co.co.pro. Sono pronto a dimettermi ma io rispondo solo ai cittadini, mi hanno eletto loro", ha proseguito Favio nel suo sfogo. "Io - ha aggiunto - non penso che mi cacceranno, ho piena fiducia. Sono qui non a rivendicare una mia battaglia personale, sono qui a rivendicare un ruolo centrale dei cittadini nella costruzione di un percorso nazionale". Poi un'altra stilettata a Grillo: "Forse lui non mi stima più, ma io sì. Io devo molto a lui, lui deve molto a tutti noi. 5 stelle è uno sgabello a 3 gambe: la Rete, Grillo e i cittadini. L'Italia la cambiano i cittadini, non Grillo, ora sta sbagliando. Io ho la responsabilità di affrontare questa cosa".