Il no di Palazzo Chigi

Monti: "Impossibile tagliare l'Irpef"

Giulio Bucchi

Il governo non taglierà le tasse. Se ancora qualcuno ci sperava, c'è voluta una nota ufficiale di Palazzo Chigi per aprirgli gli occhi: "Un fisco meno gravoso è una sacrosanta esigenza per i contribuenti onesti. Renderlo concretamente possibile, senza fare promesse irrealizzabili, è un obiettivo tra i più importanti per il governo", che però "non ha attualmente allo studio" un provvedimento per il taglio dell’Irpef. A dirlo è lo stesso Mario Monti, smentendo così le indiscrezion di Repubblica del 15 agosto. "Non ho voluto smentire il giorno stesso, per non amareggiare il Ferragosto degli Italiani", spiega Monti con la consueta ironia, decisamente indigesta visto il periodo. "Il carico fiscale sulle persone fisiche e sulle imprese in Italia è senz'altro eccessivo, ma in questo momento l’attenzione per il riequilibrio della finanza pubblica non può essere allentata". Messaggio più chiaro di così non ci può essere: gli italiani moriranno di tasse, ma lo stato sarà salvo (forse). Niente benefici immediati - "Fin dall’inizio del suo mandato il governo, con il costante ed essenziale appoggio del Parlamento, pur avendo dovuto fronteggiare una  grave emergenza, ha avviato riforme strutturali dell’economia e dello Stato - rivendica ancora il presidente del Consiglio nella sua nota ufficiale - che renderanno possibile  conseguire un bilancio strutturalmente in pareggio (condizione per uno sviluppo economico e sociale sostenibile) pur con minori imposte". "Ma prima che la politica di risanamento e di riforma venga consolidata, se possibile anche con radici che ne rendano probabile la  prosecuzione con i governi che verranno, iniziare a distribuirne i benefici (ad esempio riducendo l’Irpef) sarebbe prematuro. Quando una tale prospettiva verrà delineata e sarà considerata credibile anche dai mercati, ipotesi di un minore carico fiscale - conclude Monti - saranno non solo auspicabili, ma concretamente realizzabili".