Il paradosso
Travaglio, l'anti Cav si concede a 'Chi'
Marco Travaglio intervistato da Chi? Il nemico giurato del Cavaliere che regala i suoi pensieri al settimanale che più berlusconiano non si può e guidato dal direttore che più berlusconiano non si può, Alfonso Signorini? Tutto vero. Il vicedirettore del Fatto Quotidiano si è concesso alla rivista gossippara. Nel colloquio spiega che il parallelismo tra lui e Marine Le Pen, avanzato da Pietrangelo Buttafuoco, è sbagliato: "Lei è fascista, io sono un liberale". Quindi il solito pippone sulla politica: "Oggi non ha senso parlare di destra e di sinistra". La destra preferita da Travaglio? "Quella storica italiana, quella di Cavour, di Ricasoli e di Sella, che non c'entra con quella attuale". "Contro l'Europa tecnocratica" - Poi Travaglio spiega perché, a suo parere, il Fronte Nazionale di Marine Le Pen ha mietuto così tanti consensi in Francia: "Perché, ancora più di Hollande, si è impegnata contro l'Europa tecnocratica, che ci sta ammazzando con il rigore fine a se stesso". Mentre sulla scena politica italiana spiega: "Non ho un mio partito, scelgo il meno peggio", ovvero a suo parere Di Pietro, che Travaglio ha già votato "negli ultimi anni", mentre alle ultime regionali piemontesi "ho votato i candidati del Movimento 5 Stelle". "Renzi? Già vecchio" - E ancora, su quelli che Chi definisce i volti emergenti della politica italiana, ribatte: "Maroni non è certo nuovo. E' stato tre volte ministro con Berlusconi. Renzi è solo giovane, non è certo nuovo, viste le idee vecchie che sostiene". Infine una battuta su quell'antipolitica che Napolitano ritiene così pericolosa: "E' più pericoloso un governo non eletto - chiosa Travaglio riferendosi all'esecutivo di Monti -, che ha una maggioranza dell'80% in Parlamento e non si sente controllato".