Bersani bocciatopure dai suoi:il 60% dice no

Nicoletta Orlandi Posti

La tentazione di strappare su un provvedimento qualunque, magari la riforma del mercato del lavoro, rifare l’Unione e, con l’attuale legge elettorale, vincere le elezioni, serpeggia da un po’ di tempo dentro al Pd. Capitalizzare la disaffezione nei confronti del centrodestra può sembrare la soluzione più facile. Tanto che Silvio Berlusconi l’aveva detto pubblicamente: vogliono portarci al voto. Il riferimento era a Massimo D’Alema. La smentita di Pier Luigi Bersani, che ha sottolineato la lealtà dei democratici a Mario Monti fino alla fine della legislatura, l’attesa dell’esito delle Amministrative, hanno congelato il dibattito. Giusto il tempo per farsi due calcoli in casa, studiare una linea. Perché se si vota a ottobre, non c’è tempo per nulla: né un congresso, né le primarie, né un dibattito sulle alleanze. Se il voto, invece, è tra un anno, si riaprono i giochi e trovare una sintesi potrebbe non essere così semplice. A dimostrarlo c’è il sondaggio commissionato a SpinCon da Qualcosa di riformista, ideato dal senatore Enrico Morando. La rilevazione fornisce due dati: ben il 65,7% degli elettori che votarono il Pd nel 2009 sarebbero favorevoli ad un congresso del partito «allo scopo di elaborare o ridefinire la linea politica del Partito democratico in seguito all’uscita di scena di Silvio Berlusconi e alla nascita del governo tecnico». Due elettori su tre, sottolinea lo studio, ritengono «il mutamento dello scenario politico abbastanza rilevante da richiedere un aggiornamento delle linee strategiche del partito». Dal congresso, ovviamente, potrebbe uscire un segretario diverso.  Il sito dell’associazione liberal del Pd, LibertàEguale, diventato vivace luogo di scambio di idee grazie anche a collaboratori prestigiosi come Piero Ichino, si spinge oltre. E fa chiedere agli elettori del Pd quali alleanze preferirebbero alle prossime elezioni Politiche. A questa domanda gli elettori si mostrano piuttosto confusi, anticipano un dibattito inevitabile. Preferirebbero un Pd che corre in solitaria il 35,6% degli elettori, mentre il 33,3% sogna un’alleanza «di sinistra» con Italia dei valori, Sinistra e Libertà e Rifondazione. Ma è l’ultimo dato a far discutere: il 31,1% degli elettori Pd, cioè poco meno di un terzo, vorrebbe sganciare le ali e correre in tandem con il Terzo Polo, cioè Pier Ferdinando Casini e Gianfranco Fini.