Paese sismico
Terremoti, l'Italia tremaDa Nord a Sud ancora scosse
L'Italia trema ancora. A tre mesi di distanza dal sisma che ha messo in ginocchio l'Emilia altre scosse si sono registrate a Nord e a Sud del Paese. Alle 9,30 fa è tremata la terra nella zona di Forlì-Cesena: 2,6 gradi con ipocentro vicino ai comuni di Civitella di Romagna, galeata e Predappio. Un'altra scossa, di magnitudo 2, era stata registrata alle 8.24 con ipocentro nelle vicinanze di Portico e San Benedetto, premilcuore, Rocca San Casciano e Tredozio. Sei scosse in 24 ore anche in provincia di Cosenza. Il distretto del Pollino continua a tremare, come accade ormai da mesi, ma questa volta uno dei movimenti è stato più intenso e ha gettato nel panico, in particolare, gli abitanti dei paesi di Mormanno, Laino Borgo e Laino Castello. L'ultima scossa è stata registrata all'1.51 con magnitudo 2.3 e una profondità di 8,2 chilometri, interessando sempre gli stessi comuni della provincia di Cosenza. La più forte, quella di 3.7, è stata registrata dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) alle 19,45 di domenica. La scossa è stata registrata a una profondità di 5 chilometri, con epicentro nella zona dei comuni di Laino Borgo, Laino Castello, Mormanno e Papasidero, in ptovincia di Cosenza, e Rotonda in provincia di Potenza. Nella sola giornata di ieri altre quattro scosse, tutte comprese tra magnitudo 2 e magnitudo 2.7. Numerose le telefonate ai Vigili del fuoco, ma non sono stati registrati danni a cose o persone. Intanto in Emilia è corsa contro il tempo per dare agli studenti un tetto in vista della riapertura delle scuole il 17 settembre. Secondo i dati del ministero dell’Istruzione gli edifici scolastici danneggiati sono 223 divisi fra l’Emilia Romagna, il Veneto e la Lombardia, per un totale di 71mila studenti coinvolti. Ma la provincia più colpita è quella di Modena, con 102 edifici danneggiati. Emblematici i casi di Mirandola e Finale Emilia, dove non sono rimaste più scuole superiori agibili e dovranno quindi fare lezione nei prefabbricati o negli edifici scolatici temporanei. Se la data ufficiale è il 17 settembre l’Ufficio scolastico di Modena, in virtù della situazione di emergenza, ha lasciato libere le scuole di organizzare la riapertura autonomamente, anche in base ai lavori all’interno dei vari istituti. "Non c'è una scuola superiore del modenese che non abbia un cantiere aperto - spiegano dalla Provincia - perchè tutte hanno subito danni; alcune ne hanno di lievi, come luci cadute o controsoffitti che non hanno retto, ma che comunque vanno rimessi a posto. Contiamo di chiudere i cantieri entro metà settembre". La corsa non è solo per sistemare le scuole parzialmente danneggiate, ma anche per costruire edifici scolastici temporanei e per allestire prefabbricati modulari in terreni individuati dai vari Comuni, dove accogliere gli studenti di scuole che avranno bisogno di lavori lunghi. A Mirandola e Finale gli studenti degli istituti tecnico industriali Galilei, Luosi, Calvi e i licei Pico e Morandi avranno aule temporanee. Per il Galilei si è reso necessario l’abbattimento, che avverrà probabilmente fra fine agosto e inizio settembre. Più complicata è la situazione del liceo Pico, palazzo storico, vincolato, che la Provincia tenterà di recuperare. "Per quest’anno sicuramente no - spiegano - forse per settembre 2013". Per tutte le scuole dell’Emilia, non solo quelle superiori, la regione Emilia Romagna ha stanziato 166,5 milioni di euro. Di questi, 56,4 milioni serviranno per la costruzione di 28 edifici scolastici temporanei, 21,5 milioni per l’affitto di prefabbricati modulari e 1,5 milioni per la costruzione di palestre temporanee. Meno grave è la situazione in Lombardia e Veneto. Per le 28 scuole inagibili del mantovano la giunta ha stanziato 5,1 milioni di euro. Di queste scuole 18 potranno avere di nuovo l’agibilità mentre 10 saranno collocate in moduli temporanei collocati nei comuni colpiti. Per le scuole in provincia di Rovigo il presidente Zaia ha firmato un’ordinanza che destina agli interventi 1,3 milioni di euro per completare 20 interventi in istituti scolastici.