Attentato a Brindisi
Bombe davanti alla scuolaMorta alunna, una è grave
Piange Brindisi, l'Italia si blocca. Un'esplosione di fronte all'istituto professionale Francesca Laura Morvillo-Falcone di Brindisi, vicino al Tribunale, ha causato la morte di una studentessa di 16 anni, Melissa Bassi, originaria di Mesagne. Una sua amica, Veronica Capodieci, è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico: le sue condizioni sono gravissime. Ha ustioni su tutto il corpo e "uno squarcio all’addome". Altre sei studentesse che stavano entrando a scuola, appene scese dal bus, sono rimaste ferite e sono ricoverate in ospedale. L’esplosione è stata provocata da un ordigno rudimentali, costituito da tre bombole di gas posizionate su un muro adiacente all'ingresso della scuola. A riferirlo sono fonti investigative, che smentiscono l’ipotesi che la bomba fosse stata piazzata all’interno di un cassonetto. L'obiettivo, dunque, dovrebbe essere proprio la scuola. Ancora difficile stabilire il movente del gravissimo attentato: un'azione di rappresaglia della criminalità organizzata (la scuola era da tempo attiva nella lotta alla mafia e portava un nome altamente simbolico) o un atto di eversione di matrice terrorista? La dinamica - L'esplosione è avvenuta alle 7,45, ma il timer collegato alle bombole di Gpl era programmato per esplodere alle 7.55. Doveva essere una strage. Le schegge prodotte dalle esplosioni hanno raggiunto negozi a 200 metri di distanza, scardinando addirittura una saracinesca, al di là del vialone, a 30 metri dal tribunale. L'ordigno sarebbe stato costruito con tre bombole di gas Gpl collegate a un timer azionato a distanza. Gli inquirenti fanno notare che nei giorni scorsi il cassonetto non era lì. Colpisce un'altra coincidenza: oggi a Brindisi farà tappa la Carovana della legalità. Non solo: la scuola è dedicata alla moglie di Falcone rimasta uccisa nella strage di Capaci della quale il 23 maggio ricorrre il ventennale. La scuola, inoltre, si trova vicino al Tribunale di Brindisi. Criminalità organizzata - "Un attacco della criminalità organizzata senza precedenti". E’ il primo commento a TeleNorba del sindaco di Brindisi Cosimo Consales all’esplosione dell’ordigno davanti all’istituto professionale. Nelle ultime settimane c'è stata una recrudescenza di fenomeni criminali con un attentato al presidente della commissione antiracket di Mesagne e l’allarme lanciato dalle istituzioni locali che ha anche portato a un incontro con il ministro dell’Interno.Tutti gli istituti scolastici della città di ogni ordine e grado sono stati evacuati per precauzione. Dello stesso parere il parroco della Chiesa del Cristo a Brindisi. Troppe "coincidenze" per escludere che dietro l’esplosione non ci sia un attentato criminale. Il parroco riflette: "E' significativa la data. A giorni ricorrerà l’anniversario della strage di Capaci in cui morirono Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo. Ebbene, non mi pare casuale che la scuola dove è avvenuta l’esplosione sia proprio intitolata a loro. E’ chiaro che non si è trattato di una bravata", insiste il sacerdote. Il parroco pensa anche alla collocazione dell’istuto: "lì vicino sorge il Tribunale. Ripeto, ci sono troppe coincidenze. Andranno considerate". I feriti - Il direttore sanitario della Asl di Brindisi, Graziella Di Bella, ha diramato il bollettino medico relativo ai feriti ricoverati presso l’ospedale Perrino, ricordando che Melissa Bassi è deceduta presso il pronto soccorso. "Due pazienti sono ricoverati in chirurgia plastica, di cui una con ferite profonde agli arti inferiori da avviare in sala operatoria e un’altra paziente con ustioni sul 20% del corpo di primo e secondo grado. Due pazienti sono ricoverate nel centro ustioni in prognosi riservata, di cui una attualmente in sala operatoria e un’altra con il 40% di ustioni di cui il 30% di terzo grado, in condizioni stazionarie. Una paziente è ricoverata nel reparto di rianimazione in prognosi riservata, in sala operatoria con lesioni da scoppio a prevalenza toracica. Due pazienti sono stati dimessi dal pronto soccorso per otalgia da scoppio. Altri tre sono stati dimessi con reazione ansiosa ad avvenimento". Il dolore e la rabbia - "Era un inferno", hanno ricordato diversi testimoni presenti all'esplosione. E dopo lo sgomento iniziale, finito il tempo dei soccorsi, è iniziato il tempo della rabbia e dei perché. "Perché noi?", chiedevono le studentesse ferite e ricoverate all'ospedale. Il dolore di Brindisi è stato quello di tutta Italia. Nel pomeriggio in quasi tutte le città, da Torino a Milano fino a Roma, sono stati organizzati presidi spontanei e manifestazioni in piazza per dimostrare solidarietà alla cittadina pugliese. Ma è stato proprio a Brindisi che si è registrato il momento più toccante ed emotivamente coinvolgente. A poche ore dalla tragedia, studenti, politici, gente comune e non si sono riuniti in piazza della Vittoria. Migliaia di persone, comprese autorità locali e nazionali. Fischi per tanti dei personaggi saliti sul palco, a cominciare dall'arcivescovo Rocco Talucci. A nulla sono serviti gli inviti alla calma e alla preghiera. E' servito l'intervento del sindaco Consales, che ha invocato il rispetto, la tolleranza, l'unità "contro l'offesa e la minaccia che abbiamo ricevuto". A rappresentare il governo c'era il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo, mentre hanno presenziato anche il segretario Cgil Susanna Camusso, quello Uil Luigi Angeletti, il governatore pugliese Nichi Vendola visibilmente commosso e con la voce rotta dal pianto. Le parole più potenti, però, le ha dette una ragazza, una studentessa: "Da lunedì dobbiamo tornare a scuola". E' lì che si gioca il futuro di Brindisi e dell'Italia.