Si arrende alla giustizia
Omicidio ultrà del PescaraSi consegna il rom ricercato
Il rom Massimo Ciarelli, che sapeva di essere ricercato dalla polizia per l’omicidio dell’ultrà del Pescara Domenico Rigante, ha deciso di costituirsi ed è stato fermato dalla squadra mobile, diretta da Piefrancesco Muriana, in un autogrill dell’autostrada A14, di direzione Sud. Ad accompagnarlo c'era il suo legale. Dopo essersi consegnato è stato condotto fuori dalla provincia di Pescara. Nei confronti del nomade 29enne era stato emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto dal pm Salvatore Campochiaro, della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pescara. Le parole prima di morire - Oggi, sabato 5 maggio, l’operazione è stata seguita in prima persona dal questore Paolo Passamonti e i particolari saranno resi noti noti domenica, alle 12.00, nel corso di una conferenza stampa. Prima di morire Domenico Rigante, colpito con un colpo di pistola a un fianco, ha rivelato che a sparagli è stato Ciarelli, volto noto delle forze dell’ordine e già arrestato negli anni scorsi per una sparatoria in via Mincio, a Montesilvano, scatenata dalle rivalità per una bimba contesa. La sera prima dell’omicidio in piazza Grue, Ciarelli ha avuto una discussione col fratello gemello di Domenico Rigante, Antonio, e il primo maggio stava cercando lui per regolare i conti, ma Antonio è riuscito a sfuggirgli nascondendosi.