La svolta
"Arafat avvelenato col polonio": inchiesta a Parigi
La magistratura francese ha aperto un inchiesta per omicidio in merito alla morte di Yasser Arafat, avvenuta nel 2004 nei pressi di Parigi. L’inchiesta, ha riferito una fonte vicina alle indagini, è stata avviata dopo che la famiglia dell’ex leader dell’Olp aveva sporto denuncia affermando che la causa della morte risiede in un avvelenamento radioattivo da polonio 210. Sospetto avvelenamento - La notizia dell’avvio di un’inchiesta è stata ben accolta dall’Autorità nazionale palestinese, che l’aveva ufficialmente richiesta al presidente francese, Francois Hollande. Saeb Erakat, esponente dell’Anp, ha espresso la speranza che "si arrivi alla verità sulla morte di Arafat e su chi sta dietro essa e su tutte la parti coinvolte nel suo martirio". Era stata la commissione d’inchiesta medica istituita dall’Autorità nazionale palestinese ad avanzare il sospetto dell’avvelenamento, sulla base delle analisi del laboratorio di Radio fisica Svizzero dell’università di Losanna sugli ultimi abiti e oggetti personali usati da Arafat (che la vedova Suha aveva loro consegnato), tra cui la sua kefia e il suo spazzolino da denti. Le accuse a Israele - La famiglia di Arafat, attraverso suo nipote Nasser al-Qidwa, che guida una fondazione intitolata allo zio, ha subito imputato l’avvelenamento a Israele, che ha negato con forza. Arafat, all’epoca della morte 75enne, si ammalò improvvisamente il 12 ottobre di otto anni fa, pochi giorni dopo, fu trasferito con un volo di stato francese nel reparto di ematologia dell’ospedale militare di Percy, vicino Parigi, dove spirò l’11 novembre 2004. La stessa Suha, vedova del primo presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, nei giorni scorsi aveva sollecitato l’esumazione della salma perchè fosse sottoposta a un’accurata autopsia. L’attuale capo dell’Anp, Abu Mazen, aveva subito esaudito la richiesta rivolgendosi agli esperti dell’Istituto svizzero, affinchè si recassero al Mausoleo dove i resti di Arafat riposano nella 'Muqatah', a Ramallah, per prelevare campioni delle ossa, che hanno svelato il mistero della morte. Il Polonio-210 è lo stesso agente radioattivo utilizzato per uccidere l’ex agente segreto russo Alexander Litvinenko, morto dopo una lunga agonia a Londra nel 2006.