L'editoriale
Debito pubblico record: 2.000.000.000.000
Provate a immaginare che cosa sarebbe accaduto se Vincenzo Visco, indimenticato vampiro fiscale di Romano Prodi, avesse un bel giorno ipotizzato di istituire una taglia sugli evasori. Come minimo, i deputati del centrodestra avrebbero accusato il centrosinistra di voler instaurare uno Stato di polizia, convocando seduta stante una manifestazione contro la dittatura del fisco. Per questo ieri, dopo aver letto sul quotidiano Milano Finanza l’ultima trovata dei tecnici del ministero dell’Economia, ossia un premio del 30 per cento a chiunque faccia il delatore tributario, mi aspettavo una pioggia di dichiarazioni. Ingenuamente pensavo che la notizia non sarebbe passata liscia e presto una parte della maggioranza che sostiene il governo Monti sarebbe insorta, memore di quando propugnava agli italiani un futuro liberale di tasse al minimo. Purtroppo la mia attesa è andata delusa e neanche una reazione del Popolo della libertà è stata segnalata dalle agenzie di stampa. Vuol dire che, dopo aver ceduto sulla riservatezza del conti bancari, consentendo all’Agenzia delle Entrate di mettere il naso perfino nelle nostre bollette telefoniche e in qualsiasi altra spesa facciamo, il centrodestra sta arrendendosi anche alla taglia per acchiappare chi non versa il giusto all’Erario? Significa che, oltre al centralino della Finanza pronto ad ascoltare chiunque voglia fare la spia, da domani dovremo attenderci perfino i bounty killer sotto casa, pronti a guadagnarsi la giornata andando a caccia di chi non fa gli scontrini? Io credo di no. Innanzi tutto perché spero che l’idea dei tecnici sia frutto dell’improvvisa ondata di calore che ha colpito l’Italia, isole comprese. E poi in quanto penso che ciò che resta del partito liberale nato nel 1994 sia pronto a opporsi a una simile misura. Anzi, dirò di più: sono arcisicuro che l’assenza di dichiarazioni contro la balzana iniziativa della taglia sia dovuta al ponte del primo maggio. Come è a tutti noto, i parlamentari spesso fanno le valigie al giovedì, accorciando la settimana corta. Ma quelli appena trascorsi sono giorni inframmezzati dal 25 aprile e dunque i nostri onorevoli ne avranno approfittato per fare una settimana cortissima. Del resto, anche i liberali sono uomini e tengono famiglia, e poi, dopo tanto lavoro su liberalizzazioni, semplificazioni e Berlusconi, un po’ di riposo ci vuole. Che diamine. Dev’essere questa la ragione per cui gli esponenti del centrodestra hanno taciuto anche su un altro articolo meritevole di denuncia. Questa volta a pubblicarlo non è stato il giornale dei mercati finanziari, ma quello della finanza che fa il mercato, ovvero il quotidiano dei poteri forti. Secondo il Corriere della Sera, Monti, oltre alla taglia sugli evasori, sta valutando l’idea di una super Imu da applicarsi sulle seconde case sfitte. La brillante soluzione sarebbe scaturita sempre nei giorni scorsi dalle parti del ministero dell’Economia e servirebbe a far quadrare i conti. Come è noto, nonostante l’ostentata sicurezza del presidente del Consiglio, la quadratura del bilancio non c’è. Al punto che lo stesso governo è stato costretto ad ammettere che non sa quanto ricaverà dall’Imu e per questo sulle aliquote si è mantenuto sul vago, decidendo di rinviare a luglio la loro fissazione. Quando gli italiani saranno pronti per concedersi la sudata vacanza e avranno messo da parte i soldi per alberghi e aerei, Monti tirerà le somme e, se scoprirà che manca qualcosa nel bilancio dello Stato, tornerà a battere cassa, prendendosi anche i denari accantonati per il meritato riposo. Se però neanche i soldi della villeggiatura fossero sufficienti, ecco spuntare un’altra soluzione, quella cioè di tassare le seconde case che non vengono affittate, vale a dire tutte le abitazioni che gli italiani si sono comprati per farci le vacanze, oppure che siano occupate da un figlio ma senza un regolare contratto d’affitto. In pratica il fisco, non riuscendo a tassare il canone di locazione perché l’appartamento è usato dalla stessa famiglia per i brevi soggiorni al mare o ai monti, oppure per alloggiare un componente stesso della famiglia, ha escogitato uno scherzetto degno del vampiro prodiano, inventando la super Imu. Non importa che le casette non usate come prima abitazione siano già tassate con un’aliquota doppia: se serve, ci sarà pure il superprelievo. Chiunque, a questo punto, capirebbe che il diluvio di tasse farebbe cadere le quotazioni del mercato immobiliare, con l’inevitabile contraccolpo sulle entrate fiscali derivanti dalla compravendita. Chiunque, ma non i tecnici. Per cui ci auguriamo che, una volta conclusosi il ponte del primo maggio, il centrodestra torni al lavoro e soprattutto in sé, facendo quello che aveva promesso agli elettori. Ossia di non mettere le mani nelle tasche degli italiani. Diversamente, agli onorevoli eletti con il Pdl non basterà dire che le mani nei nostri portafogli le ha infilate Monti. Il premier ha un mandante ed è chi lo vota in Parlamento. La Lega minaccia la rivolta contro l’Imu e il Pdl che fa? Ps. Nel frattempo, nonostante tutte le tasse, l’Italia ha raggiunto il poco invidiabile record di 2 mila miliardi di debiti. La cifra la potete leggere nel titolo. Segno evidente che aumentare le imposte non serve a bloccare le spese delle Stato, ma, anzi, le fa crescere. Quando questo governo si deciderà a tagliare? di Maurizio Belpietro