La rivelazione

Anche l'Italia ha un pianoper l'uscita dall'euro

Andrea Tempestini

Il futuro del Vecchio Continente e della moneta unica restano un rebus. Tra moniti, cassandre, accuse, piani svelati e smentiti, nessuno può prevedere con certezza quale sarà il futuro dell'euro. Di sicuro c'è un quadro congiunturale in progressivo deterioramento, una circostanza testimoniata anche dalla netta presa di posizione di Barack Obama, che punta il dito contro l'Europa che, impantanata nel rigore che spinge verso la recessione, rischia di compromettere la rinascita del morente sogno americano. Il worst-case scenario, se ovvero tutto andrà male, dovremo dire addio alla moneta unica. Rinunciare all'euro sarà dolorosissimo: banche che falliscono, risparmi che evaporano e la fuoriuscita a tempo indeterminato dal quadro economico mondiale.  Il piano italiano - In Italia, e in tutta Europa eccetto la Grecia, è tabù parlare di uscita dall'euro. Mario Monti ne è sicuro: non accadrà e nemmeno se ne deve parlare. Ma c'è chi svela scenari differenti. Si tratta di Paolo Savona, 76 anni, economista di Cagliari che ha lavorato a Bankitalia per poi diventare direttore generale di Confindustria e ministro dell'Industria nel governo Ciampi. Non si tratta certo di un emerito sconosciuto. Le idee di Savona sono chiare da tempo. Già nel novembre del 2012 scrisse una lettera al Foglio di Giuliano Ferrara. La sua proposta? "Liberarsi dal cappio europeo che si va stringendo al collo dell'Italia". Una tesi che Savona ha ribadito in televisione lunedì sera, a L'Infedele di Gad Lerner, su La7. La telefonata di Tremonti - L'economista ha rivelato in diretta di aver ricevuto già lo scorso luglio, dall'allora ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, una telefonata in cui il superministro gli assicurava l'esistenza di un "piano B", di un'alternativa, di una road map da seguire in vista della possibile - se non probabile - uscita dall'euro. Savona ha poi affermato di avere la certezza che questo piano, questa exit strategy, sia stata preparata anche dai piani più alti della Banca d'Italia. L'addio alla moneta unica pare essere un'ipotesi presa in considerazione da tempo, da molto tempo. Quando Monti scaccia via lo scenario del crac dicendo che non è pensabile l'addio alla moneta unica, evidentemente, sta mentendo.