I politici? Ecco come sono fatti

Mattias Mainiero

Caro Mainiero, se è vero che la crisi economica ha tre cause (debito dello Stato, economia che non cresce e scarsa credibilità dei governanti) mi chiedo perché i nostri politici che dicono di voler salvare l’Italia non si facciano da parte per il bene comune. In caso contrario significa che del bene della nazione a loro non interessa proprio. Umberto Brusco e.mail Per tre motivi, caro Brusco. Primo motivo: alcuni politici sono convinti di essere bravi e dunque ritengono che farsi da parte sarebbe un errore. Così, restano al loro posto e propongono ricette per ridurre lo spread, aiutare le imprese, salvare l’Italia e migliorare la nostra vita. Essendo in buona fede, se qualcuno gli fa notare che non valgono molto e che quelle ricette sono un disastro, nient’altro che chiacchiere senza senso, si offendono e si arrabbiano. Essendo anche abbastanza presuntuosi, insistono e non mollano. Sono i più pericolosi.  I nostri avi dicevano: è meglio avere a che fare con un malfattore che con un cretino. Il cretino è cretino. Colpisce a tradimento, in modo del tutto imprevedibile. Difendersi dal politico cretino è impresa inutile: prima o poi, anche quando sembra in coma, si risveglia e ti infilza con qualche sua trovata imbecille. Secondo motivo: altri politici sanno benissimo che la loro credibilità è prossima allo zero (o anche meno) e sanno altrettanto bene di non avere uno straccio di idea, ma hanno un’attitudine non comune per la menzogna e anche una buona capacità interpretativa. Rendere inoffensivo il politico attore non è difficile. Prima, però, bisogna individuarlo, e vista la consumata arte della recita a volte ci vogliono decenni (prima Repubblica docet). Nel frattempo, i guai si accumulano. Terzo motivo: altri politici non sono cretini e neppure impostori. Hanno le competenze giuste e l’intelligenza appropriata. Ma sono una ristretta pattuglia. Con un’aggravante: visto che sono bravi, e visto che siamo in Italia, non fanno carriera. E così, che vadano via o meno, non fa differenza. Tre tipi di politici, e per un motivo o per l’altro nessuno dei tre combina cose giuste. E ora, caro Brusco, si diverta lei a collocare i singoli politici, i Bersani, i Veltroni, i Fini e tutti gli altri, nelle differenti caselle. Io sono un po’ stufo di ricevere querele. mattias.mainiero@liberoquotidiano.it