Banca mia, quanto mi costi
Caro Mainiero, la Grecia potrebbe uscire dalla zona euro, lo spread Btp-Bund è stabile ma non in pessima forma, l’Imu è in arrivo, i soldi mancano e gli italiani non sanno più a che santo votarsi. E nessuno più parla di un Paese sull’orlo del baratro, quando le difficoltà e le tragedie sono evidenti anche ai bambini. Lei che sa sempre tutto, potrebbe spiegarci il motivo del silenzio? Aurelio Pirozzi e.mail Il motivo è semplice da spiegare, anche per chi sa pochissime cose: non bisogna disturbare il manovratore. Fatto fuori Berlusconi, portati i tecnici al governo, avviato il Paese sulla strada del distruttivo rigore, soddisfatte le richieste della signora Merkel e della Bce, è iniziata la fase della normalizzazione. Tutto va bene, madama la marchesa. E i giornali ammutoliscono, gli analisti si addormentano, i banchieri non gridano più al disastro. Ci sarebbero, è vero, alcuni economisti indipendenti che la pensano diversamente, e a ragione. Ma sono senza microfono: i quotidiani non li intervistano, le tv non li invitano, le radio li ignorano. Tutto va bene, l’ordine regna a Varsavia e anche a Roma. E in questi giorni a molti italiani è giunta una lettera. Non conta il nome degli istituti di credito. Conta la storia, nei numeri simile in tutta Italia: «Gentile cliente, tenuto conto dello scenario macro economico» eccetera eccetera «siamo a proporre le seguenti modifiche. Tasso debitore annuo nominale lordo su somme utilizzate-sconfinamenti: 16,488% (tasso effettivo annuo: 17,535%)». Fino a poco tempo fa, il tasso debitore annuo nominale lordo era del 7,488% (tasso effettivo: 7,700%). Significa che la banca, per prestare danaro, oggi pretende il 17 per cento. Se siamo noi a dare i soldi alla banca, sì e no prendiamo l’1 per cento. Tassi da capogiro, raddoppiati nel giro di pochi mesi, perché la situazione è quella che è, anche se nessuno lo dice, e perché le banche sono quelle che sono, anche se nessuno ne parla. Tutto va benissimo. E il manovratore Monti beatamente governa il Paese che voleva la tripla A e oggi ha la tripla I: Imu, Irpef, Iva. A proposito: in arrivo c’è giugno, mese delle tasse. Chi non ha soldi in banca per pagare l’Imu e rischia di andare in rosso, farebbe prima, e meglio, a vendere casa. Sempre se non l’ha già fatto. Tutto va ottimamente. mattias.mainiero@liberoquotidiano.it