Trattative in corso

Putin incontra Poroshenko: spiragli di pace in Ucraina

Nicoletta Orlandi Posti

Spiragli di pace in Ucraina, dopo il faccia a faccia di due ore a Minsk tra Vladimir Putin e Petro Poroshenko. Il presidente russo ha assicurato il sostegno di Mosca per mediare un accordo tra Kiev e i ribelli filorussi nell’est dell’Ucraina e «contribuire a creare una situazione di fiducia» per aprire un «negoziato, estremamente necessario» al raggiungimento di una tregua. Putin e Poroshenko hanno «concordato sulla necessità che un gruppo di contatto riprenda il prima possibile i suoi lavori a Minsk», per trovare una soluzione alla crisi ucraina, ha sottolineato il presidente russo. Poroshenko ha annunciato che «sarà preparata una roadmap per raggiungere il prima possibile un cessate il fuoco» tra i separatisti filorussi e le forze di Kiev. Putin ha chiarito di «non aver discusso in dettaglio» con Poroshenko «le condizioni per il cessate il fuoco, perchè la Russia non ha titolo di porle. Devono essere decise da Kiev e rappresentanti di Donetsk e Lugansk», ha sottolineato il presidente russo. Nel corso dell’atteso faccia a faccia a Minsk, Putin ha anche riferito di aver concordato con il presidente ucraino di riprendere le consultazioni sulla vendita di gas russo a Kiev, bloccate da giugno. Violati i confini - Da parte sua Poroshenko ha detto che i colloqui a porte chiuse sono stati «molto duri e complessi». Ma hanno portato a un accordo per avviare consultazioni tra le guardie di frontiera ucraine e russe: il controllo congiunto del confine e delle presunte violazioni da parte della Russia è cruciale per sbloccare la crisi, aveva detto in giornata il presidente ucraino. A Minsk Poroshenko era arrivato con una prova del coinvolgimento diretto russo in Ucraina orientale: dieci soldati di una divisione di paracadutisti catturati lunedì presso Amvrosiivka, vicino al confine con la Russia. Cinque di loro appaiono in un video che il comando dell'operazione anti-terrorismo ucraina ha pubblicato in rete, e in cui i soldati affermano di essere stati tenuti all'oscuro del tipo di missione cui erano stati chiamati. E di essersi ritrovati in Ucraina senza saperlo. La spiegazione fornita da Mosca è che gli uomini, impegnati in esercitazioni militari, abbiano passato il confine per errore. «Non è stato un errore - è invece il commento del portavoce militare ucraino Andriy Lysenko - stavano effettuando una missione speciale. Ma la reazione della Russia è semplice: i paracadutisti si sono persi come Cappuccetto Rosso nella foresta». Nel video uno dei soldati russi prigionieri, che si identifica come Ivan Milchakov, spiega di appartenere a un reggimento di paracadutisti con base nella città russa di Kostroma. «Non ho visto dove abbiamo varcato il confine - spiega -. Ci avevano solo detto che avremmo effettuato una marcia di 70 km. Qui tutto è diverso, non è come appare in televisione. Siamo venuti come carne da cannone». Secondo una fonte del ministero russo della Difesa, stavano pattugliando il confine, attraversato inavvertitamente. Ma secondo Kiev, proprio lunedì un convoglio di carri armati e blindati aveva attraversato il confine presso Novoazovsk, sul mar d'Azov, con l'obiettivo di aprire un secondo fronte a Sud della regione rimasta in mano ai separatisti.