L'editoriale

Siamo alla resa dei conti e Renzi non ha neppure la foglia di fico francese

Maurizio Belpietro

«Vedrete», assicurava fino a qualche giorno fa Matteo Renzi agli amici, «il prossimo commissario europeo all’Economia sarà Pierre Moscovici, e allora…».Il senso della confidenza del presidente del Consiglio era più o meno il seguente: con un socialista e per giunta francese alla guida delle scelte finanziarie, la musica cambierà presto anche per l’Italia. In via riservata il premier lasciava intendere che con François Hollande ci sarebbe stato un accordo per mettere la Germania con le spalle al muro. Un asse franco-italiano che si sarebbe tirato dietro anche gli altri Paesi del Mediterraneo, ormai stanchi di austerità. Vero o falso? Certo, fino all’altro ieri Matteo Renzi dava mostra di credere nella possibilità di un mutamento di rotta da parte di Bruxelles e su questo ha scommesso le sue carte, immaginando che le risorse per finanziare la crescita economica più che dalla spending review potessero arrivare proprio da un allentamento dei vincoli di bilancio. (...)   Clicca qui, acquista una copia digitale di Libero e leggi l'editoriale integrale di Maurizio Belpietro