La classifica
Cgia di Mestre: "Famiglie indebitate per 20mila euro. Milano in testa, ultima Enna"
In tempo di crisi le famiglie italiane sono sempre più indebitate. Complessivamente, i "passivi" accumulati con le banche e gli istituti creditizi ammontano a 496,5 miliardi di euro. I dati riferiti dalla Cgia di Mestre si riferiscono al 2013. A livello territoriale, denuncia l'Ufficio studi della Cgia, le province piu' "esposte" sono quelle lombarde. Al primo posto troviamo le famiglie residenti nella provincia di Monza-Brianza, con un debito di 27.544 euro; al secondo posto quelle di Milano, con 27.505 euro e al terzo posto le residenti a Lodi, con 27.281 euro. In fondo alla classifica nazionale, invece, si piazzano le famiglie della provincia di Vibo Valentia, con un debito di 8.742 euro, quelle dell'Ogliastra, con 8.435 euro e, all'ultimo posto, quelle di Enna, con 8.371 euro. Per indebitamento medio delle famiglie consumatrici italiane, fa notare la Cgia, si intende quello originato dall'accensione di mutui per l'acquisto di una abitazione, dai prestiti per l'acquisto di auto/moto e in generale di beni mobili, dal credito al consumo, dai finanziamenti per la ristrutturazione di beni immobili. "Colpa delle tasse" - Con il riacutizzarsi della crisi - segnala la Cgia - dal 2011 le famiglie italiane hanno preferito indebitarsi sempre di meno, privilegiando il risparmio. Infatti, tra la fine del 2011 e lo stesso periodo del 2013, i depositi delle famiglie consumatrici sono aumentati a livello nazionale del 12 per cento, con punte del 28 per cento in Trentino Alto Adige e di oltre il 18 per cento nelle Marche e in Emilia Romagna. In buona sostanza, l'esponenziale aumento delle tasse registrato in questi ultimi anni, gli effetti della crisi e la paura che la situazione generale peggiori ulteriormente hanno condizionato le scelte economiche delle famiglie. Meno acquisti, meno investimenti e piu' risparmi". I rischi - Per la Cgia, infine, si sta facendo strada un fenomeno molto pericoloso: "La maggiore incidenza del debito sul reddito si riscontra nelle famiglie economicamente piu' deboli: e' evidente che con l'aumento della disoccupazione e la conseguente riduzione del reddito disponibile questa situazione rischia di peggiorare. Non dimentichiamo, inoltre, che in Italia esiste un ampio mercato del prestito informale che non transita per i canali ufficiali. Vista la forte contrazione degli impieghi bancari avvenuta in questi ultimi anni, non e' da escludere che questo fenomeno sia in espansione, con il pericolo che la piaga dell'usura assuma dimensioni preoccupanti".