Nel caos
Iraq, eletto il nuovo premier. Al Maliki: "Golpe americano"
Iraq nel caos militare e politico. Non solo l'avanzata dei jihadisti e le stragi delle minoranze religiose, ma anche la crisi del governo con la nomina di un nuovo premier e le accuse di colpo di Stato. Il 19 giugno il Pesidente degli Stati Uniti Barack Obama aveva dichiarato alla stampa che non c'era nessuna richiesta di dimissioni da parte del primo ministro iracheno, Nuri al Maliki. Oggi, 12 agosto, invece, lo stesso presidente ha sostenuto l'ascesa del nuovo primo ministro Haider al Abadi, nominato dal presidente iracheno Fuad Massum col compito di ristabilire un equilibrio politico. E ora Al Maliki urla al golpe americano. Il duello dei leader - Con la vittoria alle elezioni elettorali dello scorso aprile, al Maliki aveva incassato l'appoggio di Obama, ma a un patto: formare un governo che rappresentasse il mosaico Iraq. Vale a dire sciiti, sunniti, curdi e cristiani. al Maliki, di ispirazione sciita, coi sunniti non aprì nessun dialogo. Col risulato di provocare un'escalation di tensione, che è mutata in vera guerra. Con una guerra intestina e una letale instabilità politica, il presidente iracheno ha incaricato il vice presidente del Parlamento, Haider al Abadi, a formare un nuovo governo che si impegni a ripristanare il dialogo. Seppur sciita come il premier uscente, al Maliki non ha apprezzato "il colpo di mano" del presidente e ha urlato alla "violazione della Costituzione" perché con la maggioranza relativa dei voti "l'incarico spetta a me". I fronti iracheni - Con l'Isis che spinge verso Nord, alla conquista della preziosa regione petrolifera del Kirkuk, e verso il Nord Est della Siria, dove è in corso una "campagna di crocifissioni", al Maliki peggiora ancora di più la situazione dispiegando le sue "fedeli" truppe speciali lungo le arterie di Baghdad, per impedire il cammino del nuovo premier. E in tutto questo denuncia anche un'ingerenza americana parlando di un "piano americano" perché al Abadi "non rapprsenta nessuno". ma Obama ha fatto capire di considerarla del tutto legale. "In base alla costituzione irachena -ha affermato- questo è un passo importante verso la formazione di un governo che possa unire le diverse comunità dell’Iraq". Nel frattempo gli Usa continuano a fornire supporto militare ai curdi tramite un ponte areo sopra il kurdistan iracheno per impedirne il tracollo. E il neo premier al Abadi ha rassicurato Washinghton: "Distruggerò l'Isis".