Io sto con...
Mondiali, perché tifare Belgio: giovane, colorato e "very cool"
Tifare Belgio è un obbligo. Senza l’Italia, che noia le grandi: meglio una sorpresa, come agli Europei. Dimenticatevi però la Danimarca o la Grecia: oggi, i Diavoli rossi sono la squadra più cool del Vecchio continente. Bisogna tifare Belgio perché chi è cresciuto negli anni 80 ha trovato gli eredi di Preud’Homme e Scifo. Pure più forti: si chiamano Courtois e Hazard e sono rispettivamente il miglior portiere e il miglior fantasista che giochino da questa parte dell’Atlantico. Hanno 22 e 23 anni, sono di proprietà del Chelsea così come De Bruyne, pelo rosso e motorino di centrocampo. Lui di primavere ne ha 23 e ha deciso gli ottavi contro gli Usa in tandem con Romelu Lukaku, 21 anni e un futuro lontano da Londra. Anche lui è del Chelsea ma Mourinho non lo vuole: troppo arrogante, in campo e fuori. Fin qui ha deluso ma si è riscattato al momento buono. Al suo posto il ct Wilmots aveva lanciato Origi, 19 anni freschi freschi. Cercate l’anti-Balotelli? L’avete trovato: umile, lavora come un mulo, tratta la palla come Mario (anzi meglio) e segna. E poi ci sono Fellaini e Witsel, mediani afro-funky la cui qualità è messa in ombra solo dalle esuberanti capigliature. I "vecchi"? Kompany, a 28 anni finalmente tra i migliori 5 centrali difensivi del mondo, il duttile 27enne Vertonghen, il gigante Van Buyten (36). E il furetto napoletano Mertens (27), che sarebbe titolare un po’ ovunque. Chi dice che ai Mondiali serve l’esperienza? L’undici in campo martedì aveva un’età media di 25,5 anni, e in Brasile sono arrivate 4 vittorie su 4, 6 gol fatti e 2 subiti. Vero, gli avversari non erano impossibili. L’esame di maturità arriverà il 5 luglio a Brasilia nei quarti contro l’Argentina. Corsi e ricorsi: Messico ’86, Maradona batte Belgio 2-0 in semifinale. Stavolta sulla loro strada ci sarà Messi, e chi tifa per gli "umani" deve tifare Belgio. E bisogna tifare Belgio perché forse è l’ultima volta. Lassù la secessione è cosa seria e questa squadra di bianchi, neri, rossi, marocchini, congolesi, kenioti ma soprattutto fiamminghi e valloni tra quattro anni potrebbe non esistere più. di Claudio Brigliadori @piadinamilanese