L'analisi
L’ex rettore Bocconi: "Uscire dall’euro? Forse il male minore"
Ora che la campagna elettorale è alle spalle e lo spauracchio degli euroscettici sembra superato, si può tornare a parlare seriamente dei problemi strutturali dell’economia. La società di gestione del risparmio AcomeA e la fondazione Corriere della Sera hanno organizzato un dibattito sulla «sostenibilità del debito pubblico» italiano. Al convegno hanno partecipato l’ex ministro dell’Economia della Grecia George Papaconstantinou, l’ex rettore della Bocconi Guido Tabellini e Lucrezia Reichlin della London Business School. Mentre sui media si parla di uscita dal tunnel, gli specialisti sono parsi molto scettici sulla possibilità che l’Italia riesca a rispettare il Fiscal Compact a botte di avanzi primari superiori al 5% e, in ogni caso, che questo percorso sia compatibile con la crescita. È infatti la stagnazione, più che la mancanza di avanzi primari, che sembra impedire la riduzione del debito chiesta dall'Europa e prevista dal Fiscal Compact. «Il debito italiano non è alto in sé ma si combina con crescita molto bassa – ha detto Lucrezia Reichlin – e i numeri sulla crescita di Commissione e Fmi potrebbero essere ottimistici». (...) Continua a leggere l'approfondimento di Luciano Capone su Libero in edicola oggi sabato 28 giugno