Donne nel pallone

La dieta da campione seppellirà i tifosi divanati

Nicoletta Orlandi Posti

L’estate è arrivata, ma con i Mondiali la prova costume sembra un miraggio lontano. Chi si preoccupa di pance e ciccette varie quando può distrarsi con una “sana” dose di calcio da divano? Per giunta edulcorata dai muscoli lucidi sudore di Ronaldo e Marchisio. Nessuno. Ma a riportare alla realtà coloro che sostengono che tifare stanca c’ha pensato il Boscolo di Milano, tra i più lussuosi alberghi sulla piazza. L’Hotel di corso Matteotti ha lanciato un’iniziativa destinata a rendere più leggera e scolpita la tragica esperienza di Brasile 2014. Vuoi per far sentire i tifosi più vicini ai loro idoli, vuoi per renderli più somiglianti a loro (nel fisico, non illudetevi), il Boscolo ha deciso di accompagnare il Mondiale con cene dietetiche, calco dei menù a cui i protagonisti della competizione calcistica si attengono con meticolosa cura. Certo, in palio per noi comuni mortali non ci sono ingaggi milionari, né la promessa di piedi fatati. Eppure nell’idea che anche Beckham debba sorbirsi diete e rinunce per avere degli addominali da cartellone c’è un certo non so che: un senso di goduria che ha del sadico. Lo si dice da sempre, «Mal comune mezzo gaudio», ma qui il male non c’entra. È che nei piatti sciapi di fronti ai quali mi chiedo con quale arroganza si è stabilito che «magro è bello» c’è racchiusa una vendetta foriera di nuove speranze. Non solo gli dei che popolano campi e spalti degli stadi sono in realtà persone soggette a celluliti e gravità, ma un impegno pari al loro garantisce risultati simili. Tutto sta nello stabilire se il gioco vale la candela. Tendenzialmente io riesco a rispondere di sì solo per i primi tre giorni. Poi il tiramisù ha la meglio e dei pettorali di Balotelli me ne infischio. Ma voi provateci, spegnete la televisione e andate al Boscolo. di Claudia Casiraghi