Prostituzione e denaro

Baby squillo di Terni, 4 arresti e 3 denunce. Una 14enne intercettata: "Quale vecchio, l'avvocato o il dottore?"

simone cerroni

Sesso, soldi, minorenni e stanze d'albergo. A soli 14 anni già disposte a diventare grandi esperte del mondo sessuale in cambio di denaro, cellulari e blocchetti di Gratta e Vinci. Tutto è iniziato lo scorso ottobre quando una delle mamme delle ragazzine coinvolte (due sono di origine rumena mentre la terza ha origini ucraine), in quello che ha ormai preso il nome del giro delle Baby squilllo di Terni, si è insospettita per le troppe assenze scolastiche della figlia ed è andata dai carabinieri di Terni per chiedere aiuto. A distanza di mesi, il 30 aprile sono stati messi in manette tre uomini e una donna: la madre rumena 47enne di una delle minorenni sfruttate, due uomini di Spoleto di 66 e 51 anni e un 27enne albanese residente ad Acquasparta. Altri tre clienti ternani di 78, 70 e 66 anni sono stati denunciati e il gip di Perugia Andrea Claudiani su richiesta del sostituto procuratore della direzione distrettuale antimafia di Perugia, Giuseppe Petrazzini, ha disposto per loro il divieto di avvicinamento alle minorenni. Le indagini - Proprio dopo quel grido d'aiuto la polizia ha iniziato a pedinare la ragazzina. Gli investigatori, dopo poche ore hanno trovato lo zaino della giovane a casa di un cliente, mentre lei è stata fermata a bordo dell'auto dell'albanese poi finito in manette. I carabinieri coordinati dal comandante del reparto operativo Mariano Celi hanno subito capito che dietro ci potesse essere un giro di prostituzione. Poi, le intercettazioni e i pedinamenti degli ultimi tre mesi sono stati decisivi per capire che dietro quell'episodio c'era effettivcamente un mondo ben più ampio: altre due amiche e decine di clienti, la maggior parte ultra cinquantenni. Una di queste addirittura si prostituiva con la mamma, 47enne rumena, in una casa del centro. Le ragazze con i clienti abituali pattuivano un vero e proprio stipendio, circa 500 euro al mese per due rapporti a settimana. In un episodio ha anche coinvolto direttamente la figlia in un incontro a tre con uno dei clienti spoletini Le intercettazioni - Smaliziate e linguaggio da vere escort, le ragazze parlavano tra di loro senza tanti problemi, dandosi informazioni sui clienti, quelli più generosi e quelli più tirchi. La più piccola ha 14 anni e si prostituisce da almeno sette mesi. Quella più grande durante una telefonata con lei si arrabbia: "Ma come - dice in dialetto ternano - quel vecchio ti vuole solo riparare il braccialetto che ti ha regalato, te ne deve comprare altri due, c'ha soldi quello". Poi, parlano dei clienti ternani: "Ho parlato col vecchio - dice una all'altra - e ha detto che se puoi venire una volta con me su". Lei risponde: Ma cosa dobbiamo fare?". L'altra:"Dai vieni - dice -che vuole comprarmi una macchina". E ancor chiede: "Quale vecchio, l'avvocato o il dottore?". Poi da Terni si partiva alla volta di Spoleto per incontrare altri clienti che le caricavano in macchina: due impiegati dell'agenzia funebre. Li portavano in un albergo per consumare i rapporti. "So tanti 17 anni e mezzo, a più o meno 14 anni ho iniziato", dice in una conversazione la ragazza che principalmente si vendeva, e uno dei clienti ternani arrestati le dice: "Quando parli non dì diciassette e mezzo, dì diciannove". Sauro Santarelli telefona il 6 dicembre 2014 più volte ad una delle ragazze chiedendo che coinvolga altre amiche: "Purtroppo -dice la minorenne a Santarelli - Chiara (nome di fantasia) non vuole rischià perché la madre è stata ieri a scuola e tante volte la chiamano a casa so guai".