Intervista a Federico Goglio
Patria o Muerte: alle radici del nazionalismo castrista
Cuba, Castro, Peron, l'Argentina: cosa hanno in comune personaggi e paesi così diversi? Ce lo spiega il cantautore e saggista milanese Federico Goglio, autore di Patria o Muerte. Castro, Guevara e le origini nazionaliste della rivoluzione (Ritter edizioni, 2014) tra poche settimane nelle librerie. Dottor Goglio, perché Patria o Muerte? "Come ogni fenomeno di massa anche la rivoluzione cubana è stata fatta entrare nelle logiche della semplificazione e della banalizzazione. Il giudizio sulla vita di Castro e Guevara è stato incanalato in due uniche strade percorribili, una sinistra e una destra: esaltazione nel primo caso, disgusto borghese nell'altro. Cuba e nazionalismo? "Sì. Castro aveva frequentato Belen, un istituto gesuita. Ebbe come precettore padre Alberto de Castro, sostenitore di Francisco Franco, che attribuiva la fine dell'indipendenza dell'America Latina al materialismo anglosassone. Il 20 marzo 1975 (data di morte del Caudillo, nda) Fidel Castro decreterà, con un gesto politico molto chiaro, tre giorni di lutto nazionale". Cosa c'è invece di peronista nella rivoluzione cubana? "Il castrismo è una forma peculiare di socialismo nazionale. D'altronde lo stesso Guevara arriverà a scrivere: La caduta di Peron mi tocca molto. [...] Con lui l’Argentina svolgeva, per noi che localizziamo il nemico a nord, il ruolo di paladino del nostro pensiero. Cosa è rimasto oggi a Cuba della rivoluzione del '59? "Vede, se il marxismo non è che una singola espressione di socialismo il castrismo ha invece superato diverse prove del fuoco, ed è rimasto in piedi anche dopo la disgregazione dei regimi comunisti. Ma, essendo qualcosa di unico probabilmente finirà con la morte di Fidel". di Marco Petrelli Twitter @marco_petrelli