La polemica
Laura Comi: "La Madia? Incinta, non era il caso che facesse il ministro"
"Certo che non era il caso che Marianna Madia facesse il ministro con una riforma della Pubblica amministrazione da fare ad aprile, sarà difficile per lei visto che è al termine della gravidanza". Cosi Lara Comi eurodeputata di Forza Italia, ha risposto alle domanda de La Zanzara su Radio24, condotto da Giuseppe Cruciani, a proposito di Marianna Madia e del fatto che sia entrata nella squadra di governo di Matteo Renzi proprio al termine della sua gravidanza. Una posizione, quella della Comi, simile a quella di Matteo Salvini, il segretario della Lega Nord che per gli stessi motivi aveva criticato la nomina. Il paragone - La Comi poi incappa in un paragone scivoloso: "Se uno si rompe una gamba non è che dopo vai a fare subito i cento metri". Una battuta che, a microfoni spenti, la stessa eurodeputata ammette essere stata "infelice". La Comi ha spiegato: "Non volevo paragonare la gravidanza a una malattia, anzi faccio alla Madia i migliori auguri per la gravidanza". Dopo la gaffe, in diretta, l'azzurra ha certcato di smussare gli spigoli del suo ragionamento: "Cercate di capire, non voglio fare una polemica. Non sono ancora mamma ma spero di diventarlo presto. Pero la gravidanza è una condizione di vita limitata e va rispettata". E ancora: "non hai lo stesso ritmo di lavoro che hai normalmente e secondo me non era il caso di farla ministro". L'attacco dei media - Dopo il mezzo scivolone, sul conto della Comi sono piovute una serie di critiche. L'eurodeputata, però, non ha rinunciato a difendersi: "Trovo del tutto stucchevole la strumentalizzazione e il finto caso Madia che rischia di crearsi su di una mia battuta radiofonica", ha affermato l'eurodeputata. "Non ho certo detto né penso che la gravidanza sia una malattia. Mi sono solo interrogata rispetto alla fatica doppia che in quel ruolo di grande visibilità, e di grande fatica fisica e di grande stress psicofisico, Madia deve fare. Da qui a ricavarne posizioni mai espresse ce ne passa. Detto tutto ciò, siamo in campagna elettorale, e a volte è facile o comodo piegare a proprio uso e consumo espressioni dette per significare tutt'altro".