Il ricordo

Giuliano Ferrara, il ritratto di Elvira Banotti: femminista radicale che detestava la Boccassini

Andrea Tempestini

Se ne è andata, poche ore fa, Elivra Banotti. Su Il Foglio di martedì 4 marzo, Giuliano Ferrara le dedica un ritratto e un editoriale. "Prima di tutto era bellissima, esotica. Elvira Banotti era etiope di origine e di tratto pertinente (...). Poi era intelligente in modo addirittura forsennato e di gran carattere". Giornalista, femminista e libera pensatrice. Ferrara ricorda la di lei accusa, "ripetuta scandalosamente nella televisione spazzatura d'antan (...) che il maschio non regge: non sa fare l'amore, non sa dare gioia corporale e godimento intenso alla sua donna, anzi alla donna che non è sua, e proprio perché sua non è". Ilda nel mirino - Di sinistra, femminista "radicale", la Banotti "chiamava i boss maschili dell'informazione vecchi patriarchi". Secondo L'Elefantino ha fatto tendenza e controtendenza. E' stata dura con lo ius soli, da esperta di demografia e migrazioni di popoli. Durissima contro il totalitarismo gay e le ossessioni lubriche di Ilda Boccassini. Capiva come poche e pochi i segreti dell'orgasmo, e rifiutava di consegnarne l'immagine, la memoria, la consistenza a una logica miserabile di procura. Era una vera progressista", la incorona Ferrara. Quindi la ricostruzione del suo peculiare pensiero: "E' arrivata a una curiosa e molto paradossale rivalutazione, dal suo punto di vista, della galanteria folle e mite di Silvio Berlusconi, animale felice e non predatorio". "Una bella donna" - Il direttore de Il Foglio continua: "Era trasversale nel senso più integro e puro del termine: odiava le combriccole, la sua combriccola era quella delle anticombriccole". Poi, "siccome se ne strafotteva, fu bellamente ridimensionata nei circuiti dell'informazione che conta, nel dibattito che conta (...). Era una femminista perfetta, incurante e premurosa verso quel mondo 'un po' più felice' al quale diceva di aspirare con formula eufemistica". Ferrara conclude: "Quel che si dice 'una bella persona', ma lei avrebbe solo voluto essere ricordata - aveva anche una punta di vanità, ci teneva alla selezione delle sue fotografie da pubblicare - come una bella donna. Lo era".