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Clemente Mimun spietato: chi ho fatto fuori al Tg5, nomi e cognomi / Guarda

Alessandra Menzani

In occasione dei 25 anni del Tg5, il principale tg di casa Mediaset, fondato da Enrico Mentana, parla Clemente Mimun, attuale numero uno della testata. In mezzo, c'è stata la direzione di Carlo Rossella. Mimun al Messaggero dice che oggi il Tg5 "ha un'impronta più politica, allora si dava la precedenza alla cronaca. Ovvio che se c' è l' influenza che flagella la politica passa in secondo piano. Perché ho sempre seguito i suggerimenti di grandi giornalisti come Enzo Biagi e di un editore come Silvio Berlusconi, il quale ci ha sempre ricordato che il vero editore è la gente". "Al Tg5 il rapporto è idilliaco. Alla Rai camminavo rasente i muri", prosegue il giornalista. Con l' Usigrai sempre pronto a processarti e a condizionare l' azienda. Al Tg5 mi sono scazzato una sola volta con un inviato. Gli ho detto che le nostre strade si sarebbero divise per il bene di tutte e due. E l' ho accompagnato alla porta". Altra decisione drastica: "Quando decisi di togliere la doppia conduzione e 4 ottimi colleghi rimasero fuori. Erano inferociti ma la loro carriera non ne ha risentito. Salvo Sottile (ora a Rai3), Giuseppe Brindisi (Tg4), Fabrizio Summonte (vicedirettore alle News) e Andrea Pamparana, strettissimo collaboratore del Tg5 anche da pensionato. Ho in mente di fare qualche altro giro di valzer ma non lo dirò certo prima: è l' unico rischio per finire impiccati". Rispetto a Mentana, perché Mimun non va mai in video? "Mi propongo di andarci una sola volta da qui alla fine del mio decimo anno di direzione. È giusto andarci per comunicazioni personali o per un editoriale che richiede di metterci la faccia. Mimun ipotizza anche il nome del suo successore alla direzione. Fa i nomi. "Uno tre miei vicedirettori che mi sono cresciuto in casa: Claudio Fico, Enrico Rondoni e Andrea Pucci". Domenica sera, in uno speciale condotto da Paolo Bonolis su Canale 5, Mimun, Mentana e Rossella si troveranno tutti insieme. Faccia a faccia, per ricordare i bei tempi.