Chi sale e chi scende nella Lega

La svolta di Salvini: ecco i rottamati e i nuovi volti del Carroccio

Benedetta Vitetta

Aria nuova in casa della Lega. A cominciare dal senatur Umberto Bossi, che ieri non è stato nemmeno fatto salire sul palco di Pontida, Matteo Salvini ha iniziato un vero e proprio repulisti nel Carroccio. Sempre ieri al raduno leghista è passato praticamente inosservato uno dei leader della vecchia guardia come Roberto Calderoli, ex ministro e ora responsabile organizzazione della Lega, che pare non essere nelle grazie del segretario. Stessa sorte è toccata a sua moglie, Gianna Gancia, ex presidente della provincia di Cuneo. Col nuovo corso portato avanti da Salvini che ha un po' accantonato la battaglia contro l'euro, scende anche l'entusiasmo per l'economista Claudio Borghi, negli ultimi anni un vero e proprio presenzialista in tv. In caduta libera, come si legge in un articolo de Il Giornale, l'ex governatore del Piemonte, Roberto Cota, messo definitivamente in un angolo da quando è finito sotto inchiesta e poi assolto per la vicenda dei rimborsi elettorali. Tra gli intoccabili sicuramente il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che non fa ombra in alcun modo al segretario. Più complicata, invece, la situazione di Roberto Maroni, governatore della Lombardia in scadenza. In prepotente ascesa Riccardo Molinari che guida la Lega Piemont e il sindaco di Cascina (Pi), Susanna Ceccardi. Molto apprezzati da Salvini anche i capogruppo in Parlamento, Massimiliano Fedriga e Gianmarco Centinaio. Bene anche Edoardo Rixi, numero uno del Carroccio in Liguria.