Rinascimento
Vittorio Sgarbi, la rivoluzione: "Ecco il programma del mio partito"
Per il suo nuovo partito, Vittorio Sgarbi ha pensato in grande. A partire dal logo: il dito indice di Dio che sfiora quello di Abramo nella Creazione di Michelangelo. Sgarbi, 64 anni, già deputato di Forza Italia e poi sindaco di Salemi, annuncia: "Il partito si chiamerà Rinascimento perché stiamo vivendo un neo-Medioevo culturale e occorre ricominciare a credere e investire nella bellezza". "L'idea mi è venuta qualche mese fa", racconta Sgarbi al Corriere della sera. "Ho pensato fosse giusto creare un progetto che riportasse al centro dell' azione politica il primato della bellezza. Abbiamo un patrimonio immenso che racchiude un' economia ignota. C' è qualcosa di alterato nella percezione di ciò che l' Italia è. E di questo la politica non si occupa. È come se il governatore delle Maldive fingesse di ignorare il mare". Sgarbi non pensa che, con tutti i problemi che ci sono, la bellezza appare come un tema superfluo. Cita gli "scempi" di Bagnoli, Taranto, Termini Imerese. Questo declino, dice, "è imputabile unicamente all'ignoranza di chi ci ha governato. Un dato clamoroso: in Italia ci sono 25 milioni di edifici, di questi: 12 milioni sono stati eretti dal sesto secolo avanti Cristo fino al 1960; tutti gli altri, 13 milioni, da quel momento in poi. Il caos estetico è evidente. Bisognerebbe fare come nel cibo". I punti del suo programma però non si fermano qui. "A cominciare dall' abolizione delle Regioni. Mi spiego. Oggi i parlamentari a Roma lavorano solo dal martedì al giovedì. Poi tornano a casa. Se venissero abolite le Regioni, le funzioni degli attuali consiglieri potrebbero essere assunte da questi parlamentari i quali dedicherebbero il venerdì, in apposite commissioni, ai problemi delle loro singole regioni". Poi c' è la questione fiscale. Sgarbi punta a un tetto fiscale: il 15% fino a 36 mila euro e il 25% fino a 500 mila euro, il 30% fino a un milione di euro, il 35% oltre un milione di euro. E questa soglia non si supera. La pressione fiscale si potrà aumentare come espressione di solidarietà soltanto per calamità naturali".