Chi esce dal cilindro

Renzi punta tutto sul berlusconiano. Pazzesco ripescaggio politico / Foto

Alessandra Menzani

E' stato presidente del Senato dal 2001 al 2006. Filosofo, conservatore liberale, uomo delle Istituzioni. Matteo Renzi tira fuori dal cilindro Marcello Pera: il premier gli affiderà un ruolo cruciale nella campagna referendaria d’ottobre: essere l’alfiere del sì per riunire i moderati e convincerli nella bontà della riforma costituzionale. Come spiega oggi Il Tempo, Renzi vorrebbe "usare" Pera per confutare le tesi del no, per lanciare un ponte verso il centro e convincere i moderati e, dall’altro lato, per mettere con le spalle al muro la minoranza Pd, tutt’altro che affidabile in vista del referendum. Il curriculum di Pera, infatti, è più che spendibile nel tentativo di dialogo con il centrodestra: la sua carriera politica è nata nel Psi di Bettino Craxi per poi continuare prima in Forza Italia e poi nel Pdl di Silvio Berlusconi. Pera, in un recente passato, ha speso parole pesanti, affermando che "se la riforma non passa, ci sarà paralisi politica e istituzionale". Anche a lui, dunque, l'arduo compito di far passare il cuore del ddl Boschi.